C’erano ben ventidue chili di plastica, decine di buste, teli anche spessi, una grande quantità di piatti e persino un sacchetto con lo scontrino di un prodotto ben leggibile, oltre ad una rete aggrovigliata, nello stomaco del capodoglio spiaggiato ormai senza vita a Porto Cervo, in Sardegna. Una specie ormai a rischio di estinzione nel Mediterraneo la cui sopravvivenza è dunque minacciata dal gravissimo inquinamento ambientale del nostro mare. Ogni anno 8 milioni di tonnellate di rifiuti plastici vengono riversati negli oceani, e quello dell’inquinamento da plastica è un tema considerato rilevante dall’89% degli italiani. I cittadini sono sempre più attenti all’ambiente: dal consumo di alimenti bio alla scelta del trasporto pubblico, dall’energia rinnovabile alla raccolta differenziata.
Ad oggi il 32% degli italiani «è appassionato» di sostenibilità, il 10% in più rispetto al 2018, e il 35% è interessato al tema. È quanto emerge dai risultati del 5° Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile, indagine realizzata da LifeGate, in collaborazione con Eumetra MR, che restituisce una fotografia del rapporto che gli italiani hanno con la sostenibilità. Una ricerca realizzata su un campione di 800 persone, rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne.
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II dati della ricerca hanno rilevato come il 32% della popolazione abbia piena consapevolezza della sostenibilità: il 43% conosca il termine ‘energia rinnovabile’, il 38% ‘alimentazione sostenibile’, il 33% ‘sviluppo sostenibile’, il 30% ‘città sostenibile’, il 23% ‘mobilità sostenibile’. Maggiormente coinvolte sono le donne tra i 35 e i 54 anni, diplomate o laureate, professionalmente attive. Eppure, se per il 47% degli intervistati la sostenibilità è un tema sentito, per un altrettanto significativo 41% si tratta di una moda, mentre un restante 12% non ha un’opinione ben precisa.
Per gli italiani il tema della plastica è cruciale. L’89% degli intervistati considera molto rilevanti, infatti, le grandi campagne di sensibilizzazione sull’impatto dei rifiuti di plastica nei mari, mentre il progressivo stop dell’Unione Europea alla produzione di cannucce, cotton fioc e posate per ridurre l’inquinamento marino interessa l’84% delle persone. Non è un caso che il 92% delle persone dichiara di fare sempre la raccolta differenziata e il 97% del campione intervistato ritiene che «sia necessario attivare azioni che limitino l’utilizzo di plastica».
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Per quanto riguarda altri comportamenti virtuosi, il 77% dice di utilizzare elettrodomestici a basso consumo, il 40% di limitare l’utilizzo di bottiglie di plastica, il 34% di consumare alimenti biologici e il 17% di utilizzare capi di abbigliamento sostenibili. In merito alla mobilità, per il 94% «bisogna potenziare i mezzi pubblici affinché i cittadini usino meno le auto, anche a costo di creare limiti di circolazione agli automobilisti». Sul fronte dell’energia, il 92% dichiara che «investire nelle fonti rinnovabili è un buon modo per rilanciare la nostra economia, innovare e renderci più autonomi dal petrolio», mentre per quanto riguarda l’alimentazione, secondo l’88% degli intervistati «bisogna sostenere l’agricoltura biologica anche se, secondo alcuni, mette in difficoltà gli agricoltori che coltivano con tecniche tradizionali non bio».
In conseguenza di questi comportamenti, cambiano per gli italiani anche le abitudini di acquisto. Il 47% del campione dichiara di scegliere energia rinnovabile, con un incremento del 16%, il 79% preferisce le lampadine a led, il 52% prodotti bio e il 23% auto ibride o elettriche. Cresce anche l’attenzione verso le vacanze sostenibili, con 8,1 milioni di italiani che affermano di acquistare pacchetti viaggio responsabili, con una crescita del 16% dal 2018. Il 7% (3,5 milioni di italiani) dichiara di organizzare sempre vacanze sostenibili, mentre il 25% dice di conoscere il turismo sostenibile (più 11% rispetto allo scorso anno).