Dopo oltre un mese di incertezza, la Commissione elettorale suprema della Turchia (Ysk) ha deciso a maggioranza la ripetizione del voto amministrativo del 31 marzo scorso a Istanbul, dopo la vittoria ufficiosa del candidato sindaco dell’opposizione Ekrem Imamoglu. Con una decisione non appellabile, i giudici hanno accolto i ricorsi per presunti brogli presentati dalle forze a sostegno del presidente Recep Tayyip Erdoğan.
Una scelta discussa, e apparsa anche molto contrastata, visto che gli 11 membri del consiglio Supremo sono soliti prendere decisioni a maggioranza assoluta. Questa volta, il risultato della votazione è stato di 7 voti a favore a 4 contro il ritorno alle urne il prossimo 23 giugno. Ekrem İimamoglu, che si era insediato come sindaco soltanto 20 giorni fa, ora rischia di veder la sua poltrona svanire. Deluso per la decisione della Commissione elettorale suprema, il partito del neo sindaco ha gridato alla dittatura. Al potere in Turchia dal lontano 2000, Erdoğan era uscito vincitore nelle elezioni presidenziali dello scorso giugno. In quell’occasione, l’entrata in vigore di un sistema presidenziale molto forte gli ha conferito poteri così ampi che i suoi rivali non esitano a definirlo il nuovo Sultano. Per lui perdere Istanbul è stata una sconfitta cocente.
La posta in gioco era altissima. Erdoğan lo aveva fatto capire anche alla vigilia del voto: «Chi vince a Istanbul vince in Turchia», aveva ripetuto fiducioso davanti a decine di migliaia di suoi sostenitori. Il verdetto delle urne, però, era stato un altro. Nelle elezioni amministrative del 31 marzo la coalizione del Partito Popolare Repubblicano (Chp), il principale partito di opposizione turco, era riuscita ad affermarsi in diverse città, ma soprattutto nella capitale Ankara e ad Istanbul. Ekrem Imamoglu era così diventato – ufficiosamente – sindaco di Istanbul, mettendo fine a 15 anni consecutivi di potere dell’Akp, il partito di Governo. Ufficiosamente perché l’Akp aveva subito presentato una valanga di ricorsi per ottenere il riconteggio. Istanza accolta. Dopo tre settimane di operazioni, la Commissione elettorale turca aveva concluso il riconteggio ribadendo che il Chp aveva vinto le elezioni amministrative nella capitale Ankara e a Istanbul. Ma il partito del presidente Erdoğan, aveva insistito sui brogli e sull’irregolarità del voto chiedendo una nuova elezione. Richiesta, alla fine, accolta.