Quando si parla di allergia si intende una reazione del sistema immunitario verso sostanze considerate innocue. Negli ultimi anni abbiamo assistito a un aumento delle patologie allergiche: si stima che almeno un terzo della popolazione mondiale sia affetta da una qualche forma di allergia, con un quadro di manifestazioni cliniche molto variabili, che coinvolgono l’apparato respiratorio, l’apparato gastrointestinale, la cute. Ma la soluzione c’è e si chiama immunoterapia specifica sottocutanea (SCIT). Moltissimi studi riguardanti sia gli adulti che i bambini affermano che l’immunoterapia specifica sottocutanea è capace di ridurre l’assunzione di farmaci a lungo termine per rinite, sindromi rino-bronchiali e asma nei soggetti allergici. E con il device needless, ossia senza ago, la somministrazione diviene semplice e più rapida nella esecuzione, completamente indolore e accettata anche dai bambini.
Tradizionalmente l’immunoterapia specifica sottocutanea veniva eseguita con siringa da 1ml che supporta un ago da 12,7 mm 25G, non senza disagi soprattutto nei pazienti pediatrici. Da ciò è nata l’idea di utilizzare il device needless, tecnologia già ampiamente utilizzata in altri campi clinici e soprattutto nelle vaccinazioni comuni, ma mai utilizzata sino ad oggi nel campo della terapia delle patologie allergiche respiratorie. Con questo nuovo dispositivo la cute dunque non viene bucata: si appoggia sulla cute del braccio l’ampollina e l’allergene si assorbe per diffusione nel tessuto sottocutaneo sfruttando la pressione del device.
L’immunoterapia specifica consiste nella somministrazione di dosi progressivamente crescenti dell’allergene verso cui il paziente è sensibilizzato. In tal modo il sistema immunitario del paziente viene sollecitato a difendersi contro la sua allergia, producendo anticorpi di difesa contro lo stesso allergene ed inducendo quindi una tolleranza alla sua riesposizione. Viene chiamata erroneamente “vaccino”, ma non lo è perché non utilizza virus attenuati che possono indurre alcune complicanze dopo la somministrazione come per esempio i comuni vaccini per le malattie esantematiche, per la meningite, per l’epatite. Le recentissime linee guida Eaaci, il più importante documento scientifico pubblicato su questo argomento, dichiarano la massima sicurezza e l’efficacia della immunoterapia specifica nella cura delle allergie respiratorie. È, infatti, consigliatissima nei pazienti affetti da rinite allergica persistente, da asma di grado lieve o moderato e in alcune patologie la cui causa è la flogosi allergologica come per esempio la poliposi nasale.
LEGGI ANCHE: Rinite allergica e asma: due facce della stessa patologia
La reazione allergica è dovuta ad una alterata reazione del sistema immunitario nei confronti di sostanze generalmente innocue: nelle allergie respiratorie le più comuni sono acari, pollini, muffe ed epiteli. È ormai dimostrato che l’immunoterapia specifica, agendo sulla causa della malattia, sia in grado di correggere le alterate reazioni del sistema immunitario. Infatti la “regolazione” del sistema immunitario ad opera dell’immunoterapia allergene specifica riduce non solo i sintomi ed il consumo di altri farmaci ma anche il rischio della comparsa di nuove patologie che vanno ad aggiungersi a quelle già presenti (come la sinusite, la poliposi nasale, l’asma nei pazienti con sola rinite, l’ipertrofia adenoidea nei bambini). Inoltre gli effetti positivi di una corretta immunoterapia sono abbastanza rapidi, manifestandosi già dopo i primi mesi di trattamento. Nelle allergie respiratorie i più comuni farmaci utilizzati, come gli antistaminici ed i corticosteroidi topici, sono utili ed efficaci sui sintomi, i quali tuttavia si ripresentano non appena il loro effetto cessa.
I farmaci non agiscono sulla causa ma solo sul sintomo e sulle conseguenze. Viceversa l’immunoterapia specifica, agendo sul meccanismo della malattia, non solo riduce i sintomi ed il consumo dei farmaci, ma mantiene la propria efficacia per molti anni dopo la sospensione del ciclo di trattamento, che dovrà per questo avere una durata di almeno 3-4 anni. Può essere somministrata per via sottocutanea o sublinguale. Il rischio di reazioni avverse è praticamente azzerato, si può eseguire anche in gravidanza e in allattamento, le controindicazioni all’uso della immunoterapia specifica sono pochissime e non c’è limite di età al suo utilizzo. Rende possibile, dunque, abbandonare le terapie farmacologiche, con antistaminici e cortisonici, che agiscono sul sintomo ma non curano la patologia allergica, e sostituirle con l’immunoterapia specifica che cura la patologia allergica poiché corregge le reazioni alterate del sistema immunitario e permette di prevenire l’insorgenza di patologie respiratorie croniche, gravi ed invalidanti.