«Ho appena firmato il divieto di ingresso, transito e sosta alla nave Sea Watch 3 nelle acque italiane, come previsto dal nuovo Decreto Sicurezza. Ora il documento sarà alla firma dei colleghi ai Trasporti e alla Difesa: stop ai complici di scafisti e trafficanti». Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha annunciato così di aver subito attivato nei confronti della nave dell’Ong tedesca con a bordo 52 migranti soccorsi dopo un naufragio al largo della Libia la procedura prevista dal decreto sicurezza bis.
La legge firmata ieri dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella integra il decreto sicurezza già in vigore prevedendo multe da 10mila a 50mila euro per il comandante della nave che non rispetta il divieto di ingresso nelle acque territoriali. «Riportando indietro queste persone commetterebbe un crimine per cui l’Italia è già stata condannata, ovvero quello del respingimento collettivo» gli ha subito replicato la Ong. «L’unico pericolo concreto per la democrazia e i diritti umani è rappresentato dall’uso illegale ed illegittimo del potere che mira a trasformare lo stato di diritto in stato di polizia. Salvare vite umane non è un reato. Accanirsi contro persone innocenti, inermi, che chiedono aiuto è un crimine. Un crimine contro l’umanità», aggiunge Mediterranea Saving Humans, la rete delle associazioni italiane che con Nave Mare Jonio nei mesi scorsi ha monitorato il Mediterraneo centrale.
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La Sea Watch si trova da due giorni in acque internazionali a 15 miglia dall’isola di Lampedusa. Intanto, dopo un controllo sanitario a bordo da parte del centro nazionale di coordinamento del soccorso in mare di Roma 10 dei 52 migranti a bordo sono stati fatti sbarcare a Lampedusa perché necessitano di cure mediche: lo sbarco, secondo quanto si apprende, è stato autorizzato per 7 di loro perché necessitano di cure mediche, e per 3 accompagnatori, trasferiti sull’isola da una motovedetta della Guardia Costiera. Si tratta, riferiscono fonti del Viminale, di «tre minori, tre donne di cui due incinte e due accompagnatori, due uomini malati».