Neve, mareggiate, acqua alta. L’ondata di maltempo portata da una perturbazione atlantica continua a flagellare gran parte dell’Italia ed è allerta per rischio idrogeologico in ben 11 regioni. La situazione più grave è quella di Venezia, dove l’acqua alta ha raggiunto livelli record che non si vedevano da decenni, mentre in Toscana nelle città di Firenze e Pisa la piena del fiume Arno ha raggiunto dimensioni che preoccupano le autorità locali. Da due giorni la neve sta inoltre creando grossi problemi di viabilità in Alto Adige, dove intere valli sono isolate e migliaia di persone sono rimaste senza elettricità.
A Venezia il picco di marea ha raggiunto oggi i 152 centimetri e non è chiaro se salirà ancora: se arriverà a 160 sarà la seconda misura più alta registrata in questi giorni dopo i 187 centimetri di martedì 12 novembre. « Ricordiamoci che c’è tutta una regione che è martoriata, è in ginocchio», l’appello del governatore Luca Zaia. Il riferimento, ha aggiunto, «è alle località del litorale veneziano, al Polesine, al Trevigiano. Pensate a Chioggia, Caorle e Jesolo. Ma anche alla montagna dove ci sono problemi di viabilità e di isolamento di alcuni centri».
Venezia. Adesso l'acqua è arrivata a 1.50. Picco alle 13.30. Forte vento di scirocco #ioseguoTgr #rainews #acquaaltavenezia https://t.co/cZtmUp4ttd
— Tgr Rai Veneto (@TgrRaiVeneto) November 17, 2019
Da giorni in diverse zone dell’Alto Adige sta nevicando con grande intensità, creando parecchi disagi soprattutto nella zona di Brunico e della val Pusteria: migliaia di persone sono rimaste senza elettricità. La caduta di alberi carichi di neve ha causato grossi problemi alla viabilità. Diverse valli sono isolate per le cattive condizioni delle strade e delle ferrovie. Sulle montagne sopra i duemila metri sono caduti tra 120 e 150 cm di neve. Il pericolo valanghe in ampie zone della provincia è elevato (grado 4 di 5). In val Martello una valanga si è abbattuta su una zona abitata danneggiando alcune case.
In Toscana nelle ultime ore il fiume Arno si è molto ingrossato, causando problemi e disagi soprattutto a Firenze e Pisa. A Firenze la protezione civile ha invitato a non fermarsi sull’argine e sulle sponde del fiume, ed è stato chiuso al traffico un tratto di via Aretina, nel comune di Pontassieve. A Pisa è codice rosso: i lungarni sono chiusi al traffico e esercito e Protezione civile sono al lavoro per attivare le misure per fronteggiare l’eventuale piena dell’Arno. Allagamenti e tromba d’aria nel Grossetano. In altri punti della Toscana sono esondati alcuni affluenti dell’Arno, ma per ora non si registrano particolari danni.
A causa delle forti piogge si registrano disagi soprattutto a Bologna e in provincia. In città risultano allagati alcuni sottopassaggi e cantine, mentre i vigili del fuoco sono intervenuti per rimuovere rami di alberi in strada. Il Comune di Budrio ha disposto con un’ordinanza l’allontanamento delle persone che vivono nei pressi del torrente Idice, che sta esondando. Con l’ordinanza il Comune dispone «il divieto di circolazione veicolare e pedonale, nonché divieto di percorrenza di tutti i tratti limitrofi e posti lungo gli argini fluviali del territorio comunale». La linea ferroviaria Bologna- Portomaggiore (Ferrara) è interrotta per allagamento dei binari. Anche il fiume Savena ha tracimato a Malalbergo, nella pianura bolognese. Rimane alta l’allerta anche per altri fiumi.
E anche a Roma ci sono diverse difficoltà legate alle forti piogge: sono circa 190 gli interventi dei Vigili del Fuoco effettuati nelle ultime ore per allagamenti, alberi caduti, pali pericolanti e soccorsi vari. Interessata tutta la capitale e provincia, in particolare colpite le zone di Cerveteri, Santa Marinella e Civitavecchia. L’ondata di maltempo continua a flagellare anche le regioni del Sud. Disagi ed allagamenti anche a Napoli, specie nel Rione Sanità, per le cattive condizioni del sistema di raccolta delle acque. Problemi in tutto il Casertano, in particolare sul litorale Domizio a Castel Volturno. Allagamenti sono segnalati in tutta la pianura casertana, l’acqua ha invaso colture ma anche numerosi allevamenti bufalini. Le associazioni dei coltivatori stanno quantificando i danni che si preannunciano alti.