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L’Isis rivendica l’attentato sul London Bridge

Redazione di Redazione
Dicembre 1, 2019
in Mondo
Tempo di lettura: 2 mins read
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L’Isis rivendica l’attentato sul London Bridge

EPA/FACUNDO ARRIZABALAGA

Lo Stato islamico ha rivendicato tramite la sua agenzia di propaganda Amaq l’attentato sul London Bridge, in cui sono morte due persone, affermando che «è stato condotto da uno dei suoi combattenti». Nella rivendicazione, Amaq ha affermato che l’assalitore ha accoltellato i passanti nel centro di Londra in risposta all’appello dell’Isis di colpire i cittadini dei Paesi che fanno parte della coalizione internazionale a guida Usa.

IS Reports London Bridge Attacker an IS "Fighter" https://t.co/s5usEs1S1k

— SITE Intel Group (@siteintelgroup) November 30, 2019

L’attentatore Usman Khan, un ex detenuto di 28 anni, aveva avuto in passato legami con gruppi terroristici di matrice islamica. Era uscito di prigione un anno fa dopo aver accettato di indossare un braccialetto elettronico. Khan era infatti stato condannato nel 2012 per terrorismo. Apparteneva a una cellula ispirata ad al-Qaeda che progettava una serie di attentati contro la Borsa di Londra, il Big Ben, l’Abbazia di Westminster, l’ambasciata americana e la casa del premier conservatore Boris Johnson, all’epoca sindaco della capitale inglese. Voleva inoltre creare un centro di training per i terroristi nel Kashmir, in un possedimento della sua famiglia.

LEGGI ANCHE: È tornato il terrorismo islamico in Europa?

Nella sentenza di condanna il giudice aveva definito Khan tra gli «jihadisti più pericolosi», raccomandando di non rilasciarlo. Ma così non è stato. Condannato a 16 anni, Khan è stato scarcerato dopo 7 anni nel dicembre del 2018, con l’obbligo di indossare un braccialetto elettronico di sorveglianza, per un errore commesso dalla commissione per la libertà vigilata, che non ha rivisto il suo caso. Anche se la scarcerazione è avvenuta per errore, la pena era stata ridotta seguito a una decisione presa nel 2012 di abolire una norma, nota come Imprisonment for Public Protection, che permetteva l’incarcerazione senza limiti di tempo di soggetti che rappresentavano un pericolo per la sicurezza pubblica.

Il primo ministro britannico Boris Johnson ha attaccato il sistema: il killer «aveva scontato solo metà della sua pena, è chiaro che il sistema non funziona». «Non ha senso per la società che persone condannate per terrorismo e criminali violenti godano di scarcerazioni anticipate, ogni anno di condanna va scontato». Johnson ha quindi evocato una revisione del sistema della libertà vigilata, rivendicando gli impegni del programma elettorale Tory per una maggior severità nelle pene.

Tags: Attentato London BridgeBoris JohnsonIsisLondraTerrorismoTerrorismo islamicoUsman Khan
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© 2021 Casa editrice: MAURFIX S.r.l.
P. IVA 02713310833 - ROC n. 31556 - ISSN 2611-528X
PICKLINE è una testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma n. 89 del 22/05/2018
Fondatore e Direttore Editoriale: Maurizio Andreanò
Direttore Responsabile: Gianluca Santisi
Mail: redazione@pickline.it

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