«In questi primi giorni del nuovo governo siamo stati costretti a correre i cento metri, anzi una corsa a ostacoli, per mettere paese in sicurezza e reperire i 23 miliardi per disinnescare l’Iva. Sono orgoglioso di aver raggiunto gli obiettivi prefissati e siamo andati oltre». Comincia così la conferenza stampa di fine anno a villa Madama del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
È l’occasione per fare il punto sull’azione di governo, ma anche per soffermarsi sulle prospettive future: «Ora abbiamo davanti a noi una maratona di tre anni: non significa che andremo a passo lento ma spediti, con la possibilità di programmare meglio le iniziative di governo per cercare di realizzare le misure che il Paese attende da anni».«Gennaio – aggiunge il presidente del Consiglio – sarà l’occasione per fermarsi a riflettere e confrontarsi per cercare di rilanciare l’azione di governo».
Conte assicura comunque che il governo ha già presenti alcune priorità, come «snellire la macchina burocratica» anche con «nuove assunzioni» nella Pa. Un «pilastro» di questa riforma sarà la «digitalizzazione»: «Se riusciremo a innovare la Pa sul piano tecnologico – assicura il presidente del Consiglio – le imprese non avvertiranno lo Stato come una costrizione, semplificheremo la vita dei cittadini e offriremo un volano per la crescita economica». Conte ha anche parlato della necessità di «riformare i processi»: «Abbiamo già varato un disegno di legge delega per l’abbreviazione dei tempi della giustizia civile, stiamo lavorando a quella penale, ma dobbiamo mettere mano a quella tributaria. Il mio obiettivo è ridurre un grado di giudizio, sarebbero sufficienti due gradi».
Un altro obiettivo che Conte si dà per l’azione di governo nel 2020 riguarda la fiscalità. «Abbiamo da rilanciare il sistema fiscale e riorganizzarlo, dobbiamo semplificare le aliquote, ridurle, agire per abbassare la pressione fiscale. È chiaro che qualsiasi governo ha preannunciato questo medesimo obiettivo: se non vogliamo mandare il Paese in bancarotta e sottoporlo a una procedura di infrazione che ci farebbe molto male, dobbiamo lavorare in modo serio e credibile. L’unica prospettiva che ho da offrirvi è combattere l’evasione fiscale».
«Abbiamo obiettivi ambiziosi», ammette il presidente del Consiglio. Parla di infrastrutture («Dobbiamo incrementarle, migliorarle e manutenerle in modo efficace. Quello che abbiamo visto fin qui non ci piace affatto») e soprattutto di rilancio del Sud: «Vogliamo colmare il divario Nord-Sud», ha aggiunto, «ponendo fine alla annosissima questione meridionale». Come? Conte accenna a un «piano strutturale per il Sud anche con le ferrovie dello Stato». «Senza il Sud il nostro Pil non ripartirà mai», aggiunge: per questo d’ora in poi «il 34% della spesa pubblica dovrà essere destinato preventivamente al Sud».
Conte ha anche annunciato che, dopo le dimissioni di Lorenzo Fioramonti, il ministero dell’Istruzione verrà diviso in due: anziché esserci un solo Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ce ne saranno due. Lucia Azzolina (M5s) sarà ministra della Scuola, Gaetano Manfredi, attuale presidente della Conferenza dei rettori delle università italiane, della Ricerca e università.