Dopo ritardi e rinvii, la fase 2 del reddito di cittadinanza, quella in cui il beneficiario viene assistito in un percorso di accompagnamento al lavoro, sta uscendo dal periodo di rodaggio e sta progressivamente entrando a regime. L’agenzia nazionale delle politiche attive del lavoro (Anpal), ha fatto sapere che sono 28.763 le persone che finora hanno avuto un contratto di lavoro dopo aver ottenuto il sussidio. E il dato è stato registrato lo scorso 10 dicembre, «segno dell’accelerazione che si è avuta nell’ultimo mese»: +63,6% rispetto alla precedente rilevazione del 21 ottobre.
Nel dettaglio, il 67,2% ha un contratto a tempo determinato, il 18% a tempo indeterminato, il 3,8% di apprendistato, il 67,9% ha un’età inferiore ai 45 anni, il 58,6% sono uomini e il 41,4% sono donne. In totale le persone che percepiscono il reddito di cittadinanza sono circa 2 milioni e 300mila, ma di queste solamente 791mila hanno i requisiti per aderire al “Patto per il lavoro“, cioè quel percorso che dovrebbe accompagnare i beneficiari del reddito di cittadinanza a trovare lavoro, vincolandolo ad accettare almeno una di tre offerte di lavoro ritenute “congrue”. Per avviare questo percorso sono necessarie alcune condizioni, tra cui essere senza lavoro da non più di due anni, e per attivare il percorso bisogna passare per un colloquio con un centro per l’impiego.
Il percorso prevede la convocazione, il primo appuntamento, la verifica degli esoneri, la presa in carico (Patto di servizio), cui segue un percorso personalizzato di accompagnamento al lavoro (Patto per il lavoro). Ad oggi 331.614 beneficiari (78% dei convocati) hanno iniziato questo percorso e si sono presentati alla prima convocazione e sono stati sottoscritti 220.430 Patti di Servizio (67% dei presenti alla prima convocazione).
Tutti gli altri beneficiari del reddito di cittadinanza possono avviare invece il “Patto per l’inclusione sociale”, che è stato pensato per le persone che sono disoccupate da più tempo e che quindi hanno bisogno di più assistenza per inserirsi nel mercato del lavoro. Il “Patto per l’inclusione sociale” non prevede obblighi di accettare offerte di lavoro.