Una notte e un giorno di trattative non sono bastati per arrivare a un’intesa sul bilancio europeo per il periodo 2021-2027. Il Consiglio straordinario dei capi di Stato e di governo si è chiuso con un nulla di fatto. Il tetto di spesa, in base al nuovo documento presentato al Consiglio alla presenza della von der Leyen, sarebbe sceso all’1,069% del Reddito nazionale lordo dell’Ue, in ulteriore calo rispetto all’1,074% della proposta messa sul tavolo da Michel venerdì scorso. In cifre assolute si parla dunque di meno dei 1.094,8 miliardi della proposta precedente. Ma non è bastato. Tutto rinviato, probabilmente a marzo.
«L’Italia ha ricevuto il mandato, insieme a Romania e Portogallo, per elaborare una controproposta in linea con un disegno più ambizioso» per il Bilancio dell’Unione europea. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte al termine del vertice di Bruxelles chiuso senza accordo. «C’è tanto da lavorare e noi lavoreremo già nei prossimi giorni per elaborare una controproposta, per un’Europa più ambiziosa. La prospettiva è di applicare rigorosamente il criterio della solidarietà, che l’Italia applica ampiamente. C’è tanto da lavorare. Si possono affermare questi principi anche con strumenti finanziari adeguati e conseguenti».
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Il Parlamento europeo puntava sull’1,3% del reddito lordo dell’Unione, pari a 1.324 miliardi. Svezia, Austria, Danimarca, Olanda, i quattro Paesi più rigoristi, ritengono che il bilancio, che deve finanziare ambiziosi cambiamenti climatici e politiche sull’economia digitale, dovrebbe ammontare all’1% del reddito nazionale lordo. Dall’altro lato, molti degli Stati membri più poveri e il Parlamento europeo vorrebbero mantenere un budget superiore dell’1,3%. Il nodo negoziale verte anche sul rapporto tra il tetto di spesa e i rebate, gli sconti al contributo che i quattro Paesi igoristi più la Germania vogliono mantenere nonostante siano nati come compensazioni collaterali per il rebate ottenuto dalla Gran Bretagna di Margaret Thatcher. E non abbiano più ragion d’essere, secondo altri 20 Paesi inclusa l’Italia, ora che Londra è uscita dall’Unione.
«Il tempo a disposizione è poco» per arrivare a un accordo sul bilancio 2021-2027 dell’Ue e non correre il rischio di perdere i finanziamenti per Erasmus o per le regioni più povere. Questo l’avvertimento lanciato dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. Von der Leyen ha ricordato che oltre al quadro finanziario pluriennale occorre negoziare anche la legislazione per mettere in opera. «Questa è la democrazia. Abbiamo 27 Stati membri con 27 diversi interessi diversi. È stata la prima volta che abbiamo parlato in maniera così dettagliata della singola posizione dei 27 guardando così al futuro. Abbiamo parlato della posizione di ciascun Paese su ciascun settore politico ed è stata la prima volta che sono stati spiegati gli interessi in maniera così concreta».