Dal 3 giugno i cittadini dei paesi dell’area Schengen e dalla Gran Bretagna potranno entrare in Italia liberamente, senza bisogno di particolari documenti o di sottoporsi a periodi di quarantena. Anche nel resto d’Europa, molti paesi si stanno preparando alla riapertura delle frontiere, ma con tempi e regole diverse.
La Grecia ha già annunciato che riaprirà i confini ai turisti di 29 paesi a partire dal 15 giugno, escludendo però per il momento le persone provenienti da paesi dove l’epidemia da coronavirus è considerata ancora a livelli preoccupanti come l’Italia. Dunque, niente vacanze sulle spiagge greche per i turisti italiani, almeno per il momento. L’elenco potrebbe essere aggiornato il primo luglio e quindi si può ancora sperare.7
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Chiudono le porte ai turisti italiani anche altri 22 Stati europei. In cima alla lista c’è l’Austria che dal 15 giugno consentirà la libera circolazione senza alcun controllo alle frontiere con Germania, Svizzera e Liechtenstein ma non con l’Italia, considerata ancora un «focolaio». Anche se sono in corso trattative con il nostro Paese: «Le aperture delle frontiere sono un processo in corso che durerà fino a giugno, luglio e agosto – ha detto all’agenzia di stampa Apa il ministro degli Esteri, Alexander Schallenberg – Tutte le riaperture dovrebbero essere basate su fatti e dati».
Anche la Svizzera chiude agli italiani: dal 15 giugno saranno riaperte le frontiere con Germania, Francia e Austria, mentre a partire dal 6 luglio sarà nuovamente permessa la libera circolazione dei cittadini dell’area Schengen. Potranno però essere imposte restrizioni (o periodi di quarantena) per i cittadini di paesi considerati a rischio (come al momento è l’Italia). Dal 20 giugno apre al turismo internazionale l’isola di Cipro con le sue spiagge meravigliose e la sua storia affascinante, anche se triste, di divisioni. Nella lista di 19 Paesi non c’è però l’Italia. Le altre nazioni in cui non potremo andare sono: Danimarca, Germania, Malta, Finlandia, Polonia, Romania, Ungheria, Svezia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania, Belgio, Bosnia, Polonia, Norvegia, Montenegro, Ucraina e Russia.
In Croazia, dopo tanti indugi, il governo ha annunciato che anche i cittadini italiani potranno entrare nel Paese per motivi turistici, ma dovranno dimostrare di avere una prenotazione in una struttura turistica. La stessa linea della Slovenia che dal 26 maggio consentirà ai cittadini dell’Unione Europea l’ingresso senza un documento che certifichi la negatività al coronavirus ma con in mano l’indirizzo di un hotel.
Mentre in Francia, dove dal 15 giugno saranno aboliti i controlli alle frontiere, per entrare basterà presentare un’autocertificazione di buona salute. Anche l’Olanda apre senza condizioni ai cittadini dell’Ue e dal primo luglio promette di far ripartire campeggi e villaggi turistici. Seguendo lo slogan Clean&Safe (pulito e sicuro), il Portogallo accoglie il turismo straniero, anche perché rappresenta il 15% della sua produzione economica. Stesso discorso per la Spagna che tra un mese revocherà la quarantena obbligatoria per tutti i viaggiatori, mentre le compagnie aeree dovrebbero riattivare ai primi di giugno i collegamenti con le mete più gettonate: Maiorca, Costa del Sol e Costa Blanca. Anche la Turchia non vuole rinunciare agli stranieri e a metà giugno riaprirà le frontiere. Se si ha voglia di andare al freddo si potrà pensare alla Lettonia che, tra i Paesi baltici, è l’unica ad aver deciso di accogliere gli stranieri. Porte aperte dal primo giugno anche in Albania mentre la Serbia ha già tolto i sigilli ai confini il 22 maggio. Il Kosovo, invece, permetterà l’ingresso ai turisti da metà giugno.
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Ci sono poi una serie di Paesi che, pur non chiudendo i confini, hanno deciso di imporre una quarantena ai visitatori. Tra questi spicca il Regno Unito, dove dall’8 giugno chiunque entrerà dall’estero dovrà stare in isolamento per due settimane. Stessa linea scelta dall’Irlanda, dalla Bulgaria e dalla Macedonia del Nord che però impongono la quarantena soltanto a chi proviene da alcune nazioni a rischio tra cui l’Italia. Più incerta la situazione in Islanda. L’isola, fortemente dipendente dal turismo, prevede di allentare le restrizioni per i viaggiatori stranieri a partire dal 15 giugno ma, per il momento, chi entra sarà messo in quarantena per due settimane. Il governo, però, sta pensando di offrire l’alternativa di sottoporre i visitatori a tampone.