Arrivata probabilmente con un po’ di ritardo rispetto alle attese, l’app di contact tracing Immuni è disponibile sull’App Store di Apple e su Google Play per gli smartphone Android (più avanti arriverà anche su AppGallery per alcuni dei dispositivi Huawei, che al momento restano tagliati fuori). A disposizione di chi ha dubbi o problemi ci sono un sito (immuni.italia.it) e un numero verde (800912491).
Il Garante per la protezione dei dati personali ha dato il via libera al sistema di allerta Covid-19: l’app si può scaricare gratuitamente su tutti i dispositivi, ma verrà attivata solo nelle quattro regioni che partecipano alla sperimentazione. Inizialmente sarebbe dovuta partire il 3 giugno, ma una nota congiunta dei ministeri di Salute, Innovazione e della presidenza del Consiglio annuncia che «a cominciare saranno da lunedì 8 giugno le Regioni Abruzzo, Liguria, Marche e Puglia. Dotarsi da adesso dell’app permetterà di risalire ai contatti che possono aver esposto una persona al rischio di contagio».
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Immuni può essere già scaricata in tutta Italia. Potrà essere chiesto di aggiornare il sistema operativo all’ultima versione (iOs 13.5 per gli iPhone, mentre per Android serve almeno la versione 6 con Google Play Services aggiornati alla versione 20.18.13). Dopo averla scaricata, e aver inserito la regione e la provincia di residenza, non si dovrà fare più nulla. Se un utente risulta positivo a un tampone, e ha la app, potrà dare agli operatori sanitari il codice generato dalla app. Quel codice di 10 caratteri alfanumerici permetterà allo smartphone di inviare al server centrale la lista dei codici corrispondenti ai suoi incontri con le altre persone. In questo modo tutti i cellulari degli utenti che nei 14 giorni precedenti si sono imbattuti nella persona positiva stando a meno di due metri di distanza per almeno 15 minuti, riceveranno una notifica, che consiglierà a chi la riceve di consultare le autorità sanitarie.
A partire da lunedì 8 giugno solo in Liguria, Marche, Abruzzo e Puglia Immuni sarà usata «a pieno regime» dagli operatori sanitari. Secondo la tabella di marcia dei ministeri di Innovazione e Salute, che hanno selezionato il progetto della casa di sviluppo milanese Bending Spoons in aprile e aderito poi al sistema di Apple e Google, il resto d’Italia verrà coinvolto dalla settimana dopo. Ieri, invece, è arrivato il parere positivo del Garante per la privacy con un provvedimento che chiede trasparenza sul trattamento dei dati e chiarezza sul fatto che le notifiche potrebbero non corrispondere a un rischio effettivo e sulla conservazione degli indirizzi Ip.