Una conferma del centrodestra in Liguria e Veneto, e del centrosinistra in Campania. Un ribaltone, dopo 25 anni di governo di centrosinistra, nelle Marche. Una vittoria sofferta del Pd in Toscana. E un testa a testa, durissimo, in Puglia. È questo il quadro che emerge dai primi dati relativi alle Regioni chiamate al voto per la scelta dei governatori e il rinnovo dei Consigli regionali. Si va verso un pareggio tra centrodestra e centrosinistra, un sostanziale 3 a 3, dal momento che la Valle d’Aosta non esprime direttamente un presidente.
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Gli occhi degli analisti erano puntati specialmente sulla Toscana: ma il successo di Giani, il candidato sostenuto da Pd e Italia Viva, è limpido. Secondo le prime proiezioni su dati raccolti da Swg il risultato di Giani si attesta sul 47,5% con uno scarto di circa 7 punti sul candidato leghista Susanna Ceccardi. Una delle roccaforti della sinistra è salva: una vittoria del centrodestra, e le conseguenze per il Partito democratico e il governo sarebbero potute essere notevoli.
Anche la seconda insidia per il centrosinistra sembra evitata: Michele Emiliano è in netto vantaggio sul candidato del centrodestra Raffaele Fitto. Un margine incolmabile, secondo le proiezioni, mentre lo spoglio reale prosegue a rilento. Il governatore uscente distanzia di oltre 8% percentuali il candidato di centrodestra: 46,8% per Emiliano, 38% per Fitto.
Nettissima la vittoria del centrosinistra in Campania con Vincenzo De Luca che ha raccolto oltre il 66% dei voti, tenendo il candidato del centrodestra Stefano Caldoro a più 40 punti di distanza. Valeria Ciarambino del M5s ha raccolto attorno al 10% delle preferenze, facendo registrare il “miglior” risultato di un candidato governatore pentastellato in questa tornata elettorale.
Plebiscito anche in Veneto, questa volta per il centrodestra, con Luca Zaia: il governatore uscente raccoglie circa il 75% delle preferenze, mentre Arturo Lorenzoni del centrosinistra si ferma al 16%.
Le Marche è l’unica regione strappata dal centrodestra alla sinistra. Il netto successo di Francesco Acquaroli sul sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi è da intestare a Fratelli d’Italia. Acquaroli ha attenuto il 48% delle preferenze, mentre il candidato del centrosinistra si è fermato al 34% e paga anche la mancata alleanza con il M5s che ha corso in solitaria con Gian Mario Mercorelli, capace di raccogliere circa il 10% dei voti.
Ma dove Pd e M5s hanno corso insieme, tuttavia, non sono riusciti a portare a casa il risultato. Il candidato del centrodestra Giovanni Toti infatti sarà il governatore della Liguria per altri cinque anni: ha raccolto il 54% delle preferenze sconfiggendo Ferruccio Sansa del centrosinistra (39%) e il candidato di Italia Viva Arturo Massardo, che resta sotto il 5%.