Il calciatore del Barcellona Luis Suarez avrebbe concordato i temi della sua prova di esame per la lingua italiana in modo da facilitare l’acquisizione del passaporto. Ad indagare sul caso la Procura di Perugia secondo cui ci sarebbe un accordo dietro la promozione di Suarez all’Università degli stranieri di Perugia. Un patto illecito per passare il test senza studiare. Il test, va ricordato, è indispensabile a ottenere la cittadinanza italiana che Suarez vorrebbe avere per motivi professionali e che solitamente arriva dopo un iter lungo almeno 4 anni.
Un procedimento diventato ancora più lungo con il decreto sicurezza del dicembre 2018 che ha portato il termine per la conclusione dei procedimenti per l’acquisto della cittadinanza da 2 a 4 anni, anche se, appunto, per diversi stranieri dura diversi mesi di più. Suarez punta a ottenere il passaporto italiano (sua moglie Sofia è di origine friulana) e diventare così comunitario per avere più occasioni sul calciomercato. Il suo nome è stato a lungo accostato alla Juventus, che poi ha preso Alvaro Morata.
LEGGI ANCHE: Come si diventa cittadini italiani
Il decreto sicurezza subordina la concessione della cittadinanza al possesso di un’«adeguata conoscenza della lingua italiana, non inferiore al livello B1 del Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue». Si tratta dell’esame a cui è stato sottoposto il calciatore uruguaiano Luis Suarez ora al centro di un’inchiesta. Nei giorni scorsi sui social la velocità della procedura del giocatore è stata molto contestata dagli extracomunitari che da tempo attendono di prestare giuramento alla Repubblica italiana.
Il livello B1 prevede per chi aspira a diventare italiano la capacità di sostenere conversazioni su argomenti noti, di comprendere l’essenziale su temi di attualità o di interesse personale o professionale. Deve inoltre essere in grado di capire cosa c’è sui testi e di produrre un testo. Tra ascolto, produzione scritta, segmento orale servono circa due ore e mezza. Suarez si è limitato alla parte orale, come previsto dalle misure in tempo di Covid, svolgendo l’esame in 15 minuti.
In Italia la documentazione è rilasciata da quelli che vengono definiti «enti certificatori» riconosciuti dal ministero degli Affari esteri, tra cui anche l’Università per Stranieri di Perugia che respinge le accuse: «In relazione agli accertamenti in corso l’Università per Stranieri di Perugia ribadisce la correttezza e la trasparenza delle procedure seguite per l’esame sostenuto dal calciatore Luis Suarez e confida che ciò emergerà con chiarezza al termine delle verifiche in corso».