Mentre la pandemia travolge l’Europa, con la Francia in coprifuoco dalle 21 e contagi in aumento esponenziale, l’Italia sta per varare una nuova stretta anti-Covid. Dopo un lungo confronto con le regioni, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, firmerà entro stasera un nuovo Dpcm con le misure per limitare gli assembramenti e ridurre le occasioni conviviali, che gli esperti ritengono ad alto rischio di contagio. L’ultimo bollettino ha registrato un aumento record di casi: quasi 11 mila in 24 ore.
Il nodo ristoranti ha fatto discutere a lungo il governo con le Regioni e con il Comitato tecnico scientifico. La soluzione raggiunta conferma la chiusura alle 24. Per i bar, i pub e altri locali viene anticipato alle 18 lo stop alla vendita non al tavolo. Ancora in discussione il numero massimo di sei persone per tavolo e multe molto salate per gli esercenti che non rispettano le regole, come il distanziamento. Deciso anche lo stop a sagre e fiere locali.
In linea con i suggerimenti del Comitato tecnico scientifico la nuova stretta per evitare ulteriori contagi punterebbe sullo smart working innalzandolo dal 50 al 70-75% nella Pubblica amministrazione. Con l’indicazione di incentivarlo al massimo anche nel settore privato. Il decreto sospenderà anche le riunioni in presenza, invitando le imprese, gli studi professionali e ogni altra categoria di lavoratori a convocare le riunioni in video conferenza, limitando al minimo indispensabile i meeting dal vivo.
Per la scuola è previsto lo scaglionamento degli orari di ingresso alle scuole superiori e università, per allentare la pressione sul trasporto pubblico, mantenendo anche la presenza in aula, come suggerito dal Cts. L’ipotesi sul piatto prevede ingresso alle 11 e una parte di didattica a distanza. Fra le misure non è esclusa una riduzione della capienza massima degli autobus.
Resta aperta la questione relativa alle palestre e alle piscine che «come settore hanno affrontato ingenti spese per adeguare i propri spazi ai protocolli di sicurezza, e che nessuna evidenza scientifica denuncia focolai in relazione all’allenamento individuale nei luoghi controllati». Si rischierebbero chiusure definitive di attività già provate dal lockdown.