I contagi continuano a correre e si va dritto verso nuove chiusure. Il governo accelera e si prepara ad approvare il nuovo dpcm con il quale limiterà gli spostamenti tra le regioni, ridurrà l’orario dei negozi, chiuderà i centri commerciali nel week end, estenderà al 100% la possibilità della didattica a distanza per le superiori, includendo forse anche la terza media. Anche il Comitato tecnico scientifico ritiene che non ci siano al momento le condizioni per bloccare l’Italia come avvenuto a marzo, né di fermare l’attività di intere regioni. Suggerisce però di procedere subito con lockdown locali a livello provinciale. Il governo sceglie dunque di agire a livello nazionale con un decreto «cornice» che lascia a governatori e sindaci la possibilità di intervenire sul proprio territorio seguendo però un unico criterio: adeguare le decisioni all’indice di contagio e alla situazione delle strutture sanitarie indicate nel monitoraggio settimanale messo a punto dall’Istituto superiore di sanità.
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Il governo inserirà nel Dpcm i criteri di valutazione e poi dovranno essere i governatori, d’intesa con il ministro della Salute Roberto Speranza, a stabilire dove e come imporre le restrizioni. Sarà possibile procedere con lockdown locali, dunque aree metropolitane se la situazione non è uniforme nell’intera Regione. Si potrà anche agire sulla chiusura delle scuole per passare alla didattica a distanza, sugli orari di apertura dei negozi e il possibile scaglionamento, gli orari di chiusura di bar, ristoranti, pub, gelaterie e pasticcerie. Le regioni possono anche decidere di imporre la chiusura dei centri commerciali nel fine settimana.
Non sarà più possibile oltrepassare i confini regionali se non per «comprovate esigenze», quindi motivi di lavoro, di salute oppure emergenze che dovranno essere giustificate con un’autocertificazione. È una delle misure che l’esecutivo ritiene indispensabili per limitare il movimento delle persone e per evitare che nelle aree dove i numeri del contagio da Covid-19 sono bassi possa impennarsi la curva epidemiologica. In questo caso si tratta di un provvedimento deciso dal governo e dunque uguale su tutto il territorio nazionale.
Anche nel nuovo provvedimento, che potrebbe essere firmato tra lunedì sera e martedì, si è deciso di inserire anche la promessa di ristori per le attività commerciali costrette a chiudere o comunque a limitare gli orari. In questo modo il governo ritiene di agevolare gli amministratori locali sulle restrizioni che sono restii a imporre nel timore di gravare ulteriormente sulla capacità economica dei propri territori. Si tratterà di un ulteriore stanziamento che si aggiunge a quelli già previsti nel decreto varato la scorsa settimana dopo aver imposto il divieto di apertura serale al settore della ristorazione.