Si parte dal programma per arrivare a scegliere il nome del nuovo presidente del Consiglio. Tutte le forze della maggioranza uscente, Pd e M5s in testa, hanno indicato Giuseppe Conte e puntano ad un reincarico, ad eccezione di Italia viva che, però, non pone un veto ma la precondizione che si riparta prima dai contenuti.
E proprio dai contenuti ha scelto di ripartire il presidente della Camera Roberto Fico dopo il primo giro di consultazioni esplorative. «Dagli incontri con le forze politiche è emersa la disponibilità comune a procedere su un confronto comune per raggiungere una sintesi», ha detto Fico che ha convocato nuovamente i partiti per avviare il tavolo di lavoro sul programma. I capigruppo delle forze di maggioranza si riuniranno per mettere a punto il possibile contratto di governo. È un cammino non privo di ostacoli, ne è consapevole Fico così come tutti i protagonisti di questa complicata partita che potrebbe portare a un governo Conte ter.
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Il lavoro di Fico quindi prosegue in vista del suo ritorno al Quirinale, entro la giornata di martedì con un responso chiaro da consegnare a Sergio Mattarella. L’intenzione è quella di incontrare di nuovo i partiti per sondare se c’è convergenza sul programma, punto di partenza imprescindibile per ricompattare le forze di maggioranza e ripartire. Prenderanno parte al momento di confronto rappresentanti politici di ogni gruppo. E probabilmente mancheranno i leader di partito. Non ci saranno né Nicola Zingaretti e nemmeno Matteo Renzi. I dem saranno rappresentati dai capigruppo di Camera e Senato, Graziano Delrio e Andrea Marcucci. Lo stesso vale per Italia viva, con Maria Elena Boschi e Davide Faraone che annunciano che non parleranno di nomi per la carica di premier. I 5 stelle, da parte loro, invieranno Davide Crippa ed Ettore Licheri. Leu sarà a Montecitorio con Federico Fornaro.
Dopo questo confronto si potrebbe arrivare a un nuovo governo con Giuseppe Conte come presidente del Consiglio: un Conte-ter, se Renzi cedesse. Oppure, una volta trovati dei punti in comune tra le varie forze politiche di maggioranza, Renzi potrebbe esplicitamente porre il veto su Conte. A quel punto, Pd e M5s potrebbero accettare e trovare un accordo su un nome alternativo o restare fermi su Conte, aprendo probabilmente la strada a un governo non politico.