Distanziamento, mascherine e niente strette di mano. Niente parenti e giornalisti. Una cerimonia esclusivamente in streaming. Come da prassi, il primo a prestare giuramento è stato il premier Mario Draghi. Da oggi è il sessantasettesimo presidente del Consiglio della Repubblica italiana. Poi a seguire tutti i suoi 23 ministri. «Giuro di essere fedele alla Repubblica e di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione». Il nuovo esecutivo guidato da Mario Draghi inizia così il suo cammino.
Dopo Draghi, i primi a giurare sono i ministri senza portafoglio. A cominciare da Federico D’Incà (Rapporti con il Parlamento), Vittorio Colao (Transizione digitale) e Renato Brunetta (Pubblica amministrazione). E tra una firma e l’altra dei titolari dei vari dicasteri, la penna viene sanificata nel rispetto delle norme anti-pandemia. E ovviamente, nessuna stretta di mano tra il presidente della Repubblica, quello del Consiglio e i vari ministri dopo la lettura della formula di rito ma solo un saluto finale con gli auguri di rito. Ovviamente, nessuna stretta di mano tra il presidente della Repubblica, quello del Consiglio e i vari ministri dopo la lettura della formula di rito ma solo un saluto finale con gli auguri di rito. È il primo giuramento in era Covid.
Come prevede il cerimoniale, pochi minuti dopo il giuramento è avvenuto il passaggio di consegne tra Giuseppe Conte e Mario Draghi a Palazzo Chigi. Dopo un incontro privato nella sala dei Galeoni, il premier uscente e quello appena entrato in carica sono andati nello studio presidenziale per il passaggio di testimone con la consueta Cerimonia della «campanella». Completato questo rito, Draghi si è ufficialmente insediato a Palazzo Chigi.
Poi il primo Cdm del governo Draghi che, come primo atto, nomina il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli. Il presidente del Consiglio ha aperto il Cdm con un discorso sulle priorità dell’esecutivo partendo da un presupposto che una di queste priorità sarà quella di «mettere in sicurezza il paese», anche grazie al lavoro di una squadra coesa e senza «interessi di parte». «Il nostro – ha proseguito poi l’ex presidente della Bce – sarà un governo ambientalista». Mercoledì la fiducia in Senato e giovedì alla Camera.