Un altro rinvio. Il Consiglio dei ministri sul Recovery Plan è stato rimandato ancora. Per il momento, non è stato fissato il nuovo orario di convocazione o la nuova data. La Commissione europea vuole spiegazioni in più sulle riforme che dovrebbero accompagnare il Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza da circa 200 miliardi di fondi europei che dovrebbero andare all’Italia nei prossimi sei anni per riprendersi dalla pandemia e rilanciare la propria economia.
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Molte delle riforme, da quella della pubblica amministrazione a quella della giustizia, da semplificazioni amministrative alla concorrenza, sono ancora in fase di definizione e le autorità europee vogliono capire di più su contenuti e tempi delle stesse, che il governo dovrebbe approvare con una serie di decreti a maggio, ma dopo la presentazione del Recovery Plan, dove al momento sono soltanto illustrate in modo generico. Lo stesso presidente del Consiglio potrebbe avere dei contatti diretti con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, per appianare i problemi tecnici sul tavolo e arrivare ad una sintesi con i suoi uffici.
Il nodo politico sarebbe costituito dal Superbonus al 110% che M5s, Pd e Forza Italia vogliono prorogare fino al 2023 e per cui serve la copertura. Nella bozza del piano, infatti, la proroga non c’è, ma per il M5s è «indispensabile». I pentastellati chiedono al premier di dare «segnali inequivocabili» su questo fronte già lunedì prossimo, quando il piano verrà ufficialmente presentato in parlamento. Lo stesso Giuseppe Conte ha scritto su Facebook che la proroga dell’incentivo è «essenziale».
La transizione ecologica è una priorità sia per me che per il Movimento 5 Stelle. È un’occasione imperdibile per il…
Pubblicato da Giuseppe Conte su Sabato 24 aprile 2021
È la prima discesa in campo di Giuseppe Conte nel dibattito interno del governo Draghi. Un intervento non più solo da ex presidente del Consiglio, ma da leader in pectore del Movimento 5 stelle, deciso a fare pressione sull’esecutivo nel momento più caldo delle trattative sul Recovery plan. «La transizione ecologica è una priorità sia per me che per il Movimento 5 Stelle. È un’occasione imperdibile per il nostro Paese e non può essere rimandata per difetto di lungimiranza o carenza di volontà politica – scrive Conte – In quest’ottica, il superbonus 110% è una misura fondamentale per consentire non solo di salvaguardare il nostro Pianeta e abbattere in modo significativo le emissioni, ma anche per permettere a milioni di famiglie di risparmiare sui costi dell’energia e di rendere più sicure le proprie case sul piano antisismico». L’ex premier in sostanza si è rivolto direttamente all’ex capo della Bce, mettendo nero su bianco che per i pentastellati il via libera al Piano di ripresa e resilienza passa inevitabilmente per una proroga al 2023 della misura pensata per dare una spinta alle ristrutturazioni edilizie.