«Il lavoro è fondamento della Repubblica. La Repubblica non potrebbe vivere senza il lavoro. Sarà il lavoro a portare il Paese fuori da questa emergenza», ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso della celebrazione della Festa del Lavoro al Quirinale, funestata ancora dalla pandemia e dalla recessione.
«La battaglia per il lavoro è una battaglia che deve unire gli sforzi di tutti ed è questa l’ambizione del Piano nazionale di ripresa e resilienza», dice Mattarella. È un messaggio di speranza, quello del capo dello Stato, con un pensiero particolare a chi il lavoro lo ha perso: a loro «un augurio più forte», dice Mattarella. Che lancia un appello all’unità e un invito alle forze politiche a «non cavalcare lo sconforto» e a «non sprecare l’occasione» del Piano nazionale di rinascita e resilienza per «perseguire il bene comune». L’Italia ha bisogno di «nuove generazioni di costruttori» e in Italia, si è detto certo il capo dello Stato, «ne abbiamo più di quanto spesso non sappiamo: facciamo appello a loro».
«Bisogna riconoscere il bene comune e perseguirlo — prosegue il capo dello Stato —, non possiamo sprecare l’occasione di compiere tutti insieme un passo in avanti. Si apre una finestra per dare sbocco a una stagione di crescita, per porre riparo a secolari arretratezze e a divari ancora presenti nella Repubblica. L’equità, l’evoluzione sociale si reggono sulla garanzia per tutti dell’accesso al lavoro. Se il lavoro cresce, cresce la coesione della nostra società».
«Essenziale» per Mattarella il lavoro per donne e giovani: «Particolarmente pesante è stato l’impatto della crisi sul lavoro femminile, in questi mesi il quadro dell’occupazione femminile è diventato ancora più fragile. La crescita dell’occupazione femminile è condizione essenziale per una vera ripartenza dell’Italia».