Matteo Salvini e Giorgia Meloni sono scettici. Eppure Silvio Berlusconi spinge per un partito unico del centrodestra italiano, che metta insieme tutte le formazioni politiche. Non solo Lega e Forza Italia, ma anche Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, passando dai centristi di Nci e Udc. . Il leader di Forza Italia ha confermato quanto anticipato dal numero due degli azzurri, Antonio Tajani, nei giorni scorsi: guardando già alle politiche del 2023 il progetto è quello di creare un “partito del centrodestra italiano”, che unisca le varie sigle della coalizione sul modello del partito laburista inglese o dei Repubblicani francesi.
Berlusconi vuole insomma andare oltre la federazione dei gruppi di centrodestra, proposta da Matteo Salvini. Un vero e proprio manifesto politico, che ai più ha ricordato quello della discesa in campo, in stile ’94. Con un appello a tutti gli alleati per dar vita Berlusconi vorrebbe arrivare a un partito unico con dentro tutte le forze della coalizione, esclusa ‘Coraggio Italia’: dalla Lega a Fratelli d’Italia.
Ma il segretario della Lega non è d’accordo: «Nessuno sta parlando di partiti unici. Un conto è collaborare, federare, un conto è mischiare i partiti dalla sera alla mattina. Gli italiani dopo un anno di sofferenza non ci chiedono giochini politici ma fatti: salute, lavoro, riaperture. Presentare proposte, emendamenti, iniziative pubbliche insieme è un conto. Fondare nuovi partiti non credo che serva e interessi nessuno».
A chiudere all’iniziativa lanciata da Berlusconi sul partito unico si aggiunge anche Giorgia Meloni, convinta che «il partito unico ha più rischi che vantaggi. Ho sempre pensato che le specificità di ogni partito siano la forza del centrodestra. Rappresentiamo più del 50% degli elettori: omologare tutto ci farebbe perdere più di quanto potremmo guadagnare». Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera, dove rievoca anche l’esperienza del Popolo della Libertà. «Io ho vissuto l’esperienza del Pdl: dopo lo slancio iniziale, riuscire a conciliare le diverse identità ha portato a scontri e a mediazioni poco efficaci – ha aggiunto -. Mi sento di consigliare a tutti prudenza in questo dibattito, che agli italiani, alle prese con l’uscita dalla pandemia, la disoccupazione, la povertà, la crisi di molte imprese, può apparire lunare. Come ci organizzeremo non è l’interesse primario degli italiani. Lo è quello che faremo».