Dopo la battaglia sulla sede della finale di Euro 2020 si apre un nuovo, possibile fronte di attrito con gli inglesi: con la vittoria di martedì dell’Inghilterra sulla Germania, la nazionale inglese dovrà giocare l’incontro dei quarti di finale sabato a Roma, ma la quarantena di cinque giorni imposta il 18 giugno dal governo italiano per chi arriva dalla Gran Bretagna rende impossibile per i tifosi inglesi di tifare per la propria squadra visto che tra la qualificazione (raggiunta ieri) e il quarto di finale i giorni sono solo quattro.
Da parte dell’esecutivo guidato da Mario Draghi non sembra esserci inoltre la volontà di concedere qualche esenzione ai tifosi, visto anche il crescere dell’incidenza della variante sui nuovi casi italiani. Il Viminale ha assicurato che l’ordinanza sulla quarantena «verrà fatta rispettare alla lettera» e «non saranno concesse deroghe». Il ministero dell’Interno sta lavorando a un piano per rafforzare controlli in aeroporti e verifiche in vista del quarto di finale. «Ricordo che è in vigore, per motivi di contrasto alla pandemia e alla variante Delta, l’ordinanza per la quarantena di 5 giorni rivolta a tutti coloro che provengono dalla Gran Bretagna, la quarantena deve essere rispettata», ha inoltre ricordato l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato.
Il governo britannico ha intanto invitato in mattinata i tifosi inglesi ad evitare la trasferta di Roma: «La nostra richiesta è di tifare la nazionale da casa, ed esultare davanti alla tv più forte che si può», ha dichiarato Anne Marie Trevelyan, Sottosegretaria al Commercio.
All’Olimpico sabato saranno ammessi 16 mila spettatori. Il 68% dei biglietti è stato già venduto, mentre il restante 32% viene messo a disposizione dei Paesi le cui Nazionali disputano l’incontro: questo vuol dire che circa 2.500 biglietti saranno venduti dalla federazione inglese. Ma non è ancora certo se e quanti decideranno di acquistarli per un viaggio in Italia che prevede cinque giorni di quarantena.
Intanto l’ambasciata britannica a Roma ha negato alla Bbc di essere disponibile a vendere i biglietti per la partita Ucraina-Inghilterra. La Football Association, la federcalcio inglese, aveva annunciato che non avrebbe messo in vendita nel Regno Unito biglietti per l’incontro a causa delle restrizioni anti Covid in vigore in Italia, ma aveva tuttavia assicurato che circa 2 mila biglietti sarebbero stati messi a disposizione dei cittadini britannici residenti in Italia attraverso l’ambasciata britannica a Roma. Circostanza smentita all’emittente pubblica britannica.
Un braccio di ferro, quello tra Italia e Regno Unito, che va avanti anche sulla questione delle semifinali e finali dell’Europeo che dovranno disputarsi a Wembley. «La Uefa deve valutare attentamente la possibilità di disputare le semifinali e la finale degli Europei a Wembley perché c’è asimmetria da parte del Regno Unito che impone restrizioni ai cittadini britannici che viaggiano in Ue, ma accetta una massiccia presenza di visitatori europei», ha dichiarato ieri il vicepresidente della Commissione europea, Margaritis Schinas. Il vicepresidente ha poi ricordato come i timori dei vertici Ue siano simili a quelli di «Merkel, Draghi e tanti eurodeputati che condividono le stesse preoccupazioni». La settimana scorsa, sia Draghi che Merkel, avevano avanzato l’ipotesi di spostare la finale di Euro da Wembley a Roma. Ma sia dall’Uefa che dal governo di Boris Johnson, e anche dalla Figc, è arrivato un secco «no».