Ci sono gli estremisti, ma ci sono anche gli scettici. Accanto al popolo dei No-vax, sceso in piazza per protestare contro il Green pass, ci sono anche i “boh vax”, centinaia di persone non ostili alla scienza ma frenati da dubbi più che legittimi. Ed è su questa fascia che deve agire la campagna vaccinale. «Non possiamo convincere i no-vax, ma gli indecisi sì, e non sono pochi», ha detto il professor Giuseppe Remuzzi. Ma il problema è: come?
Le proteste sono esplose nel fine settimana dopo che il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha annunciato la settimana scorsa l’estensione dell’uso della certificazione verde per accedere ad alcune attività e a determinati luoghi pubblici. Dal 6 agosto la certificazione verde servirà per accedere a bar e ristoranti al chiuso, grandi eventi, cinema, palestre e stadi. La recrudescenza della pandemia, ormai in piena quarta ondata, a causa della più trasmissibile variante Delta (diventata dominante in Europa), e l’efficacia dei vaccini (soprattutto contro le forme gravi della malattia), non hanno convinto il popolo sceso in piazza.
Si tratta di persone disorientate dalle notizie e dalle informazioni, spesso contrastanti, sui vaccini. Si tratta di una “zona grigia” di indecisi, che costituisce una fetta importante della popolazione: secondo una recente survey di Iqvia, uno dei più importanti provider mondiali di dati sanitari, il 25% della popolazione italiana è titubante nei confronti della vaccinazione anti-Covid e afferma che probabilmente si vaccinerà, ma non ne ha la certezza.
L’indecisione è anche al centro di un recente episodio avvenuto in Campania, dove una telefonata dell’Asl ha convinto ben 750 dubbiosi a dire finalmente sì al vaccino anti-Covid. La campagna di telefonate dell’Asl Napoli 1 si sta concludendo, dopo aver raggiunto un gruppo di cittadini che avevano sottoscritto l’adesione al vaccino contro il coronavirus, erano stati convocati per sms anche tre o quattro volte ma non si erano presentati. Si tratta di 4.200 persone: alla data del 15 luglio, il call center dell’Asl è riuscito a raggiungerne 3 mila. Dopo la conversazione telefonica, 750 hanno accettato di essere riconvocati a vedere fissati nuovi appuntamenti presso i centri vaccinali dei vari distretti. I cittadini che hanno ribadito il loro rifiuto a vaccinarsi sono stati invece 120, mentre 450 si sono dichiarati momentaneamente non disponibili per sopraggiunti problemi di salute e malattie (tra cui anche SARS-CoV2). Non hanno risposto alla chiamata telefonica in 1.250, poi destinatari di sms di sollecito da parte dell’Asl. In Friuli, invece, si stanno inviando lettere agli over 60 che non si sono ancora vaccinati, «non per dire loro di farlo ma per invitarli a parlarne con il loro medico di fiducia» ha precisato il vicepresidente di Regione Riccardo Riccardi.
Ma i “boh Vax” non sono un fenomeno soltanto italiano. Per convincere i cittadini scettici, in questi mesi alcuni Paesi hanno offerto finanche incentivi e premi di vario genere. Alcuni esempi interessanti arrivano da oltreoceano. Nello stato della California, il governatore Gavin Newsom ha creato un programma di incentivi ai vaccini da ben 116,5 milioni di dollari, che comprende carte alimentari regalate ai primi due milioni di vaccinati e partecipazione a lotterie. A New York, invece, nel mese di maggio il governatore Andrew Cuomo ha organizzato una lotteria per i vaccinati (con un primo premio da 5 milioni di dollari), proseguendo con la messa in palio borse di studio e altri incentivi per i giovani immunizzati tra i 12 e i 17 anni.
In Francia, come anche in Italia, l’estensione del Green pass per accedere a ristoranti e caffè ha fatto impennare le richieste di prenotazione. Il discorso del presidente Emmanuel Macron generato effetti immediati su chi aveva dubbi: il capo del sito di prenotazione on-line Doctolib, Stanislas Niox-Chateau, ha detto che sono stati «926.000 i francesi che hanno preso appuntamento per il vaccino» soltanto nella serata di lunedì 12 luglio. Un boom registrato anche in Italia e certificato dal commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo: «Abbiamo registrato un boom di prenotazioni che vanno dal +15 al +200% in base alle regioni».