Non più ex premier, né leader in pectore. Giuseppe Conte è il presidente del Movimento 5 stelle. Sulla piattaforma Skyvote hanno partecipato alla consultazione 67.064 iscritti al M5s (su 115.130 aventi diritto): di questi, 62.242 hanno votato sì, il 92,8% del totale. I no infatti sono stati appena 4.822. Solo pochi giorni fa la votazione sulle modifiche dello statuto aveva fatto registrare 60.940 votanti. Numeri che superano le aspettative dei vertici pentastellati e testimoniano l’interesse nei confronti della rifondazione contiana.
«Ce la metterò tutta. Riporrò tutto il mio impegno per non deludere le vostre aspettative – assicura Conte – Questi appuntamenti si stanno rivelando una grande festa di partecipazione democratica». E precisa: «Anche la mia indicazione a presidente del nuovo corso del Movimento ha avuto il conforto della stragrande maggioranza dei votanti, con un quorum elevatissimo, che mi trasmette una grande energia e anche una grande responsabilità».
Il neo presidente guarda oltre il voto e progetta già il futuro. «Il nostro è un progetto forte e solido che guarda al futuro, al 2050, ma che non vuole trascurare le urgenze del presente – dice il nuovo presidente del M5s in diretta Facebook – Un progetto che mira a coinvolgere una comunità di cittadini molto più ampia di quella attuale. Non coinvolgeremo solo i gruppi territoriali e i forum tematici, che ricordo sono aperti anche ai non iscritti. Da settembre io girerò tutta Italia, avremo così la possibilità di arricchire il nostro programma e spero già a fine anno avremo il più partecipato e importante programma di governo che sia mai stato elaborato».
La road map del nuovo presidente appare tracciata. E sembra il preludio di una lunga campagna elettorale: «Sarà un progetto di società solido e sostenibile che valorizzerà competenza e merito, ma mirerà ad offrire condizioni di benessere a tutti i cittadini, premurandosi di ridurre le disuguaglianze sociali, economiche, di genere e territoriali». Sul tavolo di Conte oltre ai dossier lo attende qualche grattacapo: dai problemi per le liste alle Comunali alla gestione dei dissidenti alla fiducia sulla riforma Cartabia. Giovanni Vianello e Luca Frusone hanno ricevuto nelle ultime ore una ulteriore mail di richiesta di delucidazioni: è possibile che all’inizio della prossima settimana vengano presi provvedimenti (come l’espulsione dal gruppo).