In 55 comuni della Sicilia da oggi sarà obbligatorio indossare la mascherina anche all’aperto nei luoghi affollati, saranno vietati gli assembramenti, e chi partecipa a banchetti o feste private dovrà sottoporsi a un tampone. Inoltre, fino al 2 settembre in due comuni, Barrafranca e Niscemi, torneranno le misure previste dalla zona arancione. Le nuove regole sono contenute nell’ordinanza dalla Regione nel tentativo di limitare la diffusione dei nuovi casi di coronavirus, che negli ultimi giorni sono stati tantissimi: sono stati trovati oltre mille contagi al giorno, un quarto di tutti i casi italiani.
LEGGI ANCHE: Cosa cambia se una regione torna in zona gialla
I comuni interessati dal provvedimento sono: Licata, Porto Empedocle, Racalmuto, Ravanusa in provincia di Agrigento; Butera, Gela, Mazzarino, Niscemi (zona arancione), Riesi in provincia di Caltanissetta; Aci Castello, Castel di Iudica, Fiumefreddo di Sicilia, Grammichele, Gravina di Catania, Mascalucia, Mazzarrone, Motta Sant’Anastasia, Palagonia, Ramacca, San Cono, San Michele di Ganzaria, San Pietro Clarenza, Valverde, Viagrande in provincia di Catania; Barrafranca (zona arancione), Piazza Armerina, Pietraperzia in provincia di Enna; Pace del Mela, Rodì Milici, San Filippo del Mela, Santa Lucia del Mela, Villafranca Tirrena in provincia di Messina; Capaci, Cinisi, Terrasini in provincia di Palermo; Acate, Chiaramonte Gulfi, Comiso, Ispica, Vittoria in provincia di Ragusa; Augusta, Avola, Carlentini, Francofonte, Lentini, Noto, Pachino, Priolo Gargallo, Rosolini, Solarino in provincia di Siracusa; Campobello di Mazara, Castellammare del Golfo, Castelvetrano, Custonaci, Pantelleria in provincia di Trapani.
I 55 comuni individuati dalla Regione, di cui la metà si trova nelle tre province con la situazione epidemiologica peggiore, sono quelli in cui la percentuale della popolazione vaccinata è inferiore al 60% e con un’incidenza settimanale superiore a 150 contagi ogni 100mila abitanti. Oltre alle misure restrittive come l’obbligo della mascherina all’aperto, l’ordinanza prevede anche l’istituzione di un “tavolo tecnico” a cui parteciperanno i capi delle aziende sanitarie e i rappresentanti dei medici di famiglia per vaccinare almeno il 70% della popolazione. Concretamente, l’azienda sanitaria dovrà assumere medici e personale amministrativo per incentivare la vaccinazione casa per casa. Se non verrà raggiunto il 70% dei vaccinati entro il 6 settembre, giorno di scadenza dell’ordinanza, saranno introdotte nuove misure di contenimento.
Finora tutti i provvedimenti decisi dalla Regione non hanno dato i risultati sperati e già dalla scorsa settimana si era parlato di un possibile passaggio della Sicilia dalla zona bianca alla zona gialla. L’inasprimento delle misure restrittive era stato evitato di pochissimo: il tasso di occupazione delle terapie intensive siciliane era del 9,2%, appena al di sotto della soglia critica fissata dal ministero a 10%. Negli ultimi giorni questa percentuale si è ulteriormente alzata e a breve la cabina di regia potrebbe decidere il passaggio in zona gialla.