L’indice di contagio Rt è in calo secondo il monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute sull’epidemia di Coronavirus in Italia. Il valore Rt passa da 1,1 della scorsa settimana a 1.01 di quest’ultima. L’ulteriore ribasso conferma una tendenza in atto già da alcune settimane. Lieve aumento invece per l’incidenza nazionale con 77 casi ogni 100 mila abitanti per il periodo 20-26 agosto, rispetto ai 74 casi di 7 giorni prima.
La Sicilia va in zona gialla, come era stato previsto negli ultimi giorni sulla base dei dati sull’andamento dell’epidemia nell’isola. Lo ha confermato il ministro della Salute Roberto Speranza, che ha dichiarato: «Ho appena firmato una nuova ordinanza che porta la Sicilia in zona gialla. È la conferma che il virus non è ancora sconfitto e che la priorità è continuare ad investire sulla campagna di vaccinazione e sui comportamenti prudenti e corretti di ciascuno di noi». Si tratta del primo cambio di fascia dall’inizio dell’estate: da fine giugno, tutta l’Italia era sempre rimasta stabilmente in zona bianca.
I dati dell’ultimo monitoraggio dell’Istituto superiore della sanità mostrano che in Sicilia nel periodo 20-26 agosto 2021 l’ incidenza ogni 100.000 abitanti è di 200,7 (in aumento rispetto al periodo precedente, quando era 155,8; il limite è 150). Quanto alle percentuali di occupazione dei reparti di area medica (dove il limite è 15%) e terapia intensiva (limite al 10%), nell’isola sono rispettivamente di 19,4% e 12,1%.
Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale aumenta al 7,1%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in aumento da 3.472 (17/08/2021) a 4036 (24/08/2021). La Sicilia, che secondo gli esperti dovrebbe entrare in zona gialla da lunedì, è quindi classificata a rischio moderato ma con «un’alta progressione di escalation nei prossimo 30 giorni». Oltre la Sicilia il rischio moderato riguarda Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Piemonte, Trento, Puglia, e Valle d’Aosta. Le restanti 11 regioni risultano classificate a rischio basso.
Aumenta leggermente la percentuale dei casi di Covid rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti (34% rispetto al 32% della scorsa settimana). In lieve diminuzione la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (46% rispetto al 47%). Infine, il 21% è stato diagnosticato attraverso attività di screening. La circolazione della variante Delta è ormai largamente prevalente in Italia e domina nell’Ue.