In zona bianca è possibile pensare a una graduale riapertura delle discoteche. Il Cts ritiene che le attività delle sale da ballo possano essere consentite in zona bianca garantendo una presenza, compreso il personale dipendente, pari al 35% della capienza massima al chiuso e al 50% all’aperto, oltre all’utilizzo del Green pass e l’utilizzo della mascherina chirurgica nei vari momenti ad eccezione del ballo, paragonabile alle attività fisiche al chiuso.
Ora manca l’ufficializzazione dal governo, che probabilmente inserirà il provvedimento sui locali da ballo nel decreto sull’ampliamento della capienza di cinema, teatri e sale da concerto. Il Comitato Tecnico Scientifico, nei giorni scorsi, si era espresso a favore dell’ampliamento della capienza massima per cinema, teatri e sale da concerto al chiuso all’80% e all’aperto al 100%. Per gli eventi sportivi, invece, si pensa di passare al 75% all’aperto e al 50% al chiuso. Indicazioni che hanno suscitato non poche polemiche soprattutto relativamente alla capienza consentita negli stadi, inferiore rispetto a quella che potrebbe essere osservata nei luoghi di cultura.
Diversi, inoltre, sono gli esponenti politici che spingono per riportare la capienza al 100% ovunque. Stando alle prime indiscrezioni il governo sembrerebbe intenzionato a confermare i limiti ampliati delineati dagli esperti rinviando la riapertura totale di stadi, cinema e teatri.
Il via libera degli esperti arriva dopo settimane di richieste da parte degli esercenti e anche della politica. Quello delle sale da ballo è praticamente rimasto l’ultimo settore ancora chiuso: i battenti sono chiusi da più di 20 mesi con circa il 30% dei locali che hanno deciso di chiudere per sempre.
Dopo la riapertura a metà di maggio scorso, quando i locali notturni avevano potuto riprendere l’attività ma con il divieto di utilizzo delle piste da ballo, per i gestori delle discoteche non c’è stato più margine di ripresa. Lo scorso luglio Palazzo Chigi ha deciso ufficialmente di rimandare la decisione sulle discoteche deludendo le aspettative di gestori e frequentatori. Adesso il Cts ritiene che se ne possa considerare l’apertura con una progressiva gradualità anche tenendo conto della necessità di valutare l’impatto delle misure già adottate.