Terza dose per 15 milioni di italiani a partire dal primo dicembre. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato che il governo è pronto a dare il via al “booster” della vaccinazione anti-Covid per la classe di età compresa tra i 40 e i 60 anni. E ha anche annunciato che la durata della validità del Green pass sarà rivista in funzione del richiamo del vaccino. La possibilità di fare il richiamo scatterà a sei mesi di distanza dalla seconda dose. Per tutti si useranno i vaccini a Rna messaggero, ovvero quelli di Pfizer e Moderna.
Gli 8 milioni di 50enni e i 7 milioni di 40enni andranno ad aggiungersi ai venti milioni di over 60 che stanno già facendo la terza dose. In seguito, l’intenzione potrebbe essere quella di allargare la platea fino alla maggiore età. A fine anno dovrebbero aver maturato i sei mesi dal ciclo primario anche i docenti e le forze dell’ordine, tra i primi ad aver ricevuto questo inverno la vaccinazione (in quel caso indipendentemente dall’età). Non è chiaro a questo punto se per loro sarà prevista una corsia preferenziale in anticipo rispetto al resto della popolazione o se i richiami per loro seguiranno il calendario di autorizzazioni per fasce di età.
Dal primo dicembre potranno servire fino a 3,3 milioni di vaccini visto che questo è il numero di persone di quella classe di età che ha completato la somministrazione di prima e seconda dose tra dicembre 2020 e giugno 2021. Attualmente la somministrazione delle terze dosi è raccomandata per tutte le persone sopra i 60 anni, per il personale e gli ospiti delle Rsa, per le professioni sanitarie e operatori di interesse sanitario, per i fragili anche sotto i 60 anni (ma maggiorenni), per tutti gli immunodepressi. Gli immunodepressi possono richiedere la terza dose già 28 giorni dopo il completamento del ciclo vaccinale: per loro si parla di dose «addizionale» perché sono persone che non hanno risposto in maniera efficace alle prime due iniezioni. Per tutti gli altri le dosi cosiddette di «richiamo» («booster» in inglese) sono possibili solo dopo 6 mesi dal completamento del ciclo vaccinale, indipendentemente dal tipo di vaccino usato.
In Italia, indipendentemente dal vaccino utilizzato per il primo ciclo vaccinale (Astrazeneca, Moderna, Pfizer, Johnson & Johnson) si utilizza come dose “booster” esclusivamente uno dei due vaccini a m-Rna (Pfizer o Moderna). Nel caso di Moderna, per il richiamo è sufficiente una dose dimezzata. Chi si è vaccinato con Johnson & Johnson può fare la terza dose da subito, a patto che siano passati i sei mesi dalla somministrazione del monodose. In questo caso riceverà un richiamo con Pfizer o Moderna. Chi ha completato il primo ciclo di vaccinazione con un’eterologa (in Italia Astrazenaca in prima dose e un vaccino a m-Rna come seconda) varrà sempre la regola dei sei mesi dall’ultima inoculazione e verrà utilizzato sempre un vaccino a Rna messaggero.
I soggetti vaccinati all’estero con un vaccino non autorizzato (Sinovac, Sputnik) possono ricevere una dose di richiamo con un vaccino a m-Rna nei dosaggi autorizzati per i “booster” a partire da 28 giorni e fino a un massimo di 6 mesi dal completamento del ciclo primario. Superato il termine massimo di 6 mesi dal completamento del ciclo primario con vaccino non autorizzato da Ema, così come in caso di mancato completamento dello stesso, è possibile procedere con un ciclo vaccinale primario completo con vaccino a m-Rna.