È morto David Sassoli, presidente del Parlamento Europeo, ex giornalista, per molti anni conduttore del Tg1. Aveva 65 anni. Una complicanza dovuta a una disfunzione del sistema immunitario lo teneva ricoverato dalla fine di dicembre all’ospedale oncologico di Aviano, in provincia di Pordenone. «Sono profondamente rattristata dalla morte di un grande europeo e italiano. David Sassoli è stato un giornalista appassionato, uno straordinario Presidente del Parlamento europeo e soprattutto un caro amico», ha fatto sapere la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.
The @EP_President David Sassoli passed away at 1.15 am on 11 January at the CRO in Aviano( PN), Italy, where he was hospitalized. The date and place of the funeral will be communicated in the next few hours.
— RobertoCuillo (@robertocuillo) January 11, 2022
Nato a Firenze nel 1956, David Sassoli era cresciuto a Roma, dove si era diplomato e aveva iniziato gli studi universitari. Tuttavia, il giornalismo avrebbe preso presto il sopravvento. Iniziò quindi una lunga carriera che lo avrebbe portato al giornale Il Tempo, all’agenzia di stampa Asca, al quotidiano Il Giorno e infine alla Rai, dove fu assunto nel 1992. Nei primi anni 2000 David Sassoli fu il volto del Tg1.
Sassoli lasciò la Rai nel 2009 per candidarsi al Parlamento Europeo con il Partito Democratico: fu eletto con un numero altissimo di preferenze, circa 412mila. Fu poi rieletto sia nel 2014 sia nel 2019. In mezzo, aveva provato anche a candidarsi a sindaco di Roma: nel 2013 arrivò secondo alle primarie di partito, dietro a Ignazio Marino e prima di Paolo Gentiloni. Le sue radici erano nella sinistra cattolica.
Al Parlamento Europeo, Sassoli è stato impegnato soprattutto in attività istituzionali: dal 2014 al 2019 fu uno dei vicepresidenti dell’aula, e nel 2019 venne eletto presidente per la prima parte della nuova legislatura del Parlamento. La scelta cadde a sorpresa sull’ex giornalista dopo che il bulgaro Sergej Stanishev era stato bocciato dal gruppo socialista. L’intesa tra le forze politiche prevedeva che a metà legislatura l’uomo avrebbe lasciato l’incarico. Candidata alla sua successione è quindi l’europarlamentare maltese Roberta Metsola che dovrebbe essere eletta dai suoi pari la settimana prossima-
In questi anni ha difeso strenuamente il ruolo dell’assemblea parlamentare e il rispetto dei Trattati europei, gestendo un momento particolarmente difficile nella vita politica comunitaria, segnato dalla pandemia virale, dall’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea e dalla deriva della democrazia in alcuni paesi membri. Nelle interviste e nelle dichiarazioni di questi anni Sassoli ha insistito spesso sulla centralità del Parlamento Europeo rispetto agli altri organi comunitari: ne parlò a lungo anche nel suo discorso di insediamento. «Cuore e ambizione», furono le ultime parole del suo discorso d’investitura, tutto dedicato al rilancio del processo di integrazione per un’Europa migliore, alla necessità di «mettere le ragioni della lotta politica al servizio dei cittadini, ascoltandone i desideri, le paure, le necessità».
Il mandato di David Sassoli alla guida del Parlamento europeo è stato segnato da numerose crisi. Allo scoppio della pandemia virale, optò in emergenza per trasferire i dibattiti online, permettendo nei fatti all’assemblea di continuare a svolgere il proprio ruolo nell’iter legislativo con il Consiglio. Poiché per mesi l’aula fu chiusa, il presidente decise di sospendere la diaria che spetta ai deputati in trasferta a Strasburgo. La scelta fu criticata da molti parlamentari.
Difese gli interessi del mercato unico sul fronte di Brexit e insistette perché il controllo comunitario sullo stato di diritto nei paesi membri fosse scrupoloso. In più di una occasione rimproverò indirettamente all’ex cancelliera Angela Merkel un atteggiamento troppo accomodante nei confronti dei dirigenti polacchi o ungheresi. Anche sul versante internazionale David Sassoli si impegnò nel difendere i valori in cui credeva, in particolare nei confronti della Cina e della Russia. Addirittura, Mosca decise nell’aprile del 2021 di vietargli l’ingresso nel paese in rappresaglia a misure sanzionatorie europee.
Happy holidays, a very merry Christmas, and a hopeful New Year! pic.twitter.com/8GJGPFfdk2
— David Sassoli (@EP_President) December 23, 2021
Lo scorso 15 settembre era stato ricoverato all’Hopital Civil di Strasburgo per una polmonite. Sassoli era risultato negativo ai tamponi. E in un video aveva parlato di una brutta polmonite dovuta al batterio della legionella che lo aveva costretto a letto. Successivamente aveva dovuto seguire le sedute dell’europarlamento in remoto a causa della convalescenza. Sassoli era tornato in Aula a novembre. Il suo portavoce ieri aveva fatto sapere del nuovo ricovero «per il sopraggiungere di una grave complicanza dovuta ad una disfunzione del sistema immunitario». Tutti gli impegni politici erano stati cancellati.