«Di solito chi è favorito non vince mai», ribadivano Mahmood e Blanco pochi giorni prima di vincere il Festival di Sanremo 2022 con la loro Brividi, la canzone più ascoltata di sempre in un giorno su Spotify Italia, 3.384.192 stream in 24 ore. Il brano presentato in gara al Festival di Sanremo 2022 ha segnato record su record, debuttando al primo posto su tutte le piattaforme digitali e al quinto nella global chart di Spotify, con quasi 6 milioni di view per videoclip ufficiale e performance al festival e primo in tendenza su Youtube. Adesso i due andranno a rappresentare l’Italia all’Eurovision Song Contest che si svolgerà in maggio a Torino.
Una coppia da brividi, Mahmood & Blanco, nata per caso, «un po’ perché era un periodo che ci mancava il pepe al culo e avevamo bisogno dell’adrenalina che Sanremo notoriamente sa dare», hanno raccontato. «Ci siamo incontrati quest’estate per caso nello studio di Michelangelo (il produttore Michele Zocca, con loro sul palco ad accompagnarli al pianoforte) a Vescovato, in provincia di Cremona. Da un accordo sbagliato al pianoforte è nato il ritornello. Poi ognuno di noi ha lavorato sulle strofe per raccontare non solo di amore ma di sentimenti secondo i nostri rispettivi punti di vista». Rivedendosi dopo qualche mese, i due cantautori avevano trovato subito la giusta chimica, nonostante la differenza di età e i diversi approcci.
Appartengono a generazioni diverse Blanco e Mahmood. Il primo, all’anagrafe Riccardo Fabbriconi, classe 2003, in poco più di un anno ha totalizzato un miliardo di stream sulle piattaforme digitali collezionando 28 dischi di platino e 7 dischi d’oro e da sabato notte diventa il più giovane cantante maschio di sempre a vincere il Festival.
Alessandro Mahmoud, in arte Mahmood, milanese classe 1992 di madre italiana e padre egiziano, a Sanremo aveva già trionfato due volte: nel 2018 trionfa nella sezione “Nuove proposte” con Gioventù bruciata che gli apre le porte dell’Ariston a Sanremo 2019 tra i big, sbaragliati con il brano Soldi, certificato quadruplo disco di platino, il che lo rende il primo artista in assoluto a vincere in entrambe le categorie nello stesso anno.
In effetti, il podio di Sanremo 2022 ha riunito diverse generazioni. Il millennial Blanco con la generazione X di Mahmood, Elisa nata alla fine dei Settanta ed esplosa negli anni Novanta, fino a sprofondare nei Sessanta con l’highlander Gianni Morandi (77 anni). Un abbraccio generazionale, che vede trionfare i primi probabilmente anche perché i loro fan sono più attaccati ai telefonini. Invero, i due sono stati preferiti da tutte e tre le giurie ed hanno chiuso con un netto scarto: 51% contro il 26% di Elisa e il 21% di Gianni Morandi. D’altronde, quello che si è appena chiuso passerà alla storia come il festival dei giovani, che hanno rappresentato il 73,5% di share «indicando la traiettoria per il futuro della musica, di Sanremo e, soprattutto, della Rai», ha sottolineato Carlo Fuortes, amministratore delegato della tv di Stato, aprendo la strada a un Amadeus quater.
Mahmood e Blanco nel Festival Lgbtq o fluido hanno cantato un amore che non specifica il sesso a cui si rivolge, ma il modo: «Due ragazzi, appartenenti a due generazioni, amano con lo stesso trasporto e gli stessi timori: la paura di sbagliare e di sentirsi inadeguati», spiegavano in coro prima di entrare in scena nella serata finale con due biciclette glitterate.
Seconda Elisa, con una ballata evocativa che ha ottenuto il premio Bigazzi per la composizione musicale, anche lei ex vincitrice nel 2001 con Luce (tramonti a Nord Est), come Gianni Morandi (nel 1987, con Ruggeri, Tozzi e Si può dare di più) giunto terzo con un soul stile Sessanta firmato Jovanotti (altra generazione, anni Ottanta), in rappresentanza della vecchia guardia del Festival e trionfatore nel duello personale con il rivale di sempre Massimo Ranieri, che ha ricevuto come contentino il premio della critica.
«Il festival giovani-boss è figo in realtà, perché è un assembramento al fine di musica» commenta Blanco. «Anche per questo motivo per la serata delle cover abbiamo scelto Il cielo in una stanza, perché è super iconica. È una delle prime canzoni italiane che quando ho ascoltato mi ha subito riempito. Poi è super italiana, è una hit incredibile». «Diciamo che fare Il cielo in una stanza per noi è stato un valore aggiunto al brano che portavamo a Sanremo», interviene Mahmood. «Stiamo parlando di uno dei capostipiti della musica italiana, per nulla paragonabile a quello che facciamo noi. Eppure, c’è un fil rouge che, in modo stranissimo, lega molto il nostro brano a questo pezzo. Gino Paoli parla in modo astratto del cielo, che è libertà immensa, infinita, ed è quello che abbiamo voluto trasmettere su quel palco anche noi: libertà».
LA CLASSIFICA FINALE
1 “Brividi” Mahmood & Blanco
2 “O forse sei tu” Elisa (premio “Giancarlo Bigazzi” per la composizione musicale)
3 “Apri tutte le porte” Gianni Morandi (premio della critica “Lucio Dalla” radio/tv/web)
4 “Ovunque sarai” Irama
5 “Farfalle” Sangiovanni
6 “Ogni volta è così” Emma
7 “Ciao Ciao” La Rappresentante di Lista
8 “Lettera di là dal mare” Massimo Ranieri (premio critica “Mia Martini” sala stampa)
9 “Dove si balla” Dargen D’Amico
10 “Inverno dei fiori” Michele Bravi
11 “Virale” Matteo Romano
12 “Sei tu” Fabrizio Moro (premio “Sergio Bardotti” per il miglior testo)
13 “Perfetta così” Aka 7even
14 “Domenica” Achille Lauro
15 “Ti amo non lo so dire” Noemi
16 “Chimica” Ditonellapiaga e Rettore
17 “Insuperabile” Rkomi
18 “Voglio amarti” Iva Zanicchi
19 “Tuo padre, mia madre, Lucia” Giovanni Truppi (premio Lunezia per il testo letterario)
20 “Abbi cura di te” Highsnob & Hu
21 “Ora e qui” Yuman
22 “Tantissimo” Le Vibrazioni
23 “Miele” Giusy Ferreri
24 “Duecentomila ore” Ana Mena
25 “Sesso occasionale” Tananai