– Buongiorno.
– Buongiorno.
– Ha visto che caldo?
– Sì, fa molto caldo.
L’edicolante sgranò gli occhi piccolissimi che gli sorridevano beffardi dietro i vetri spessissimi degli occhiali.
– Non è andato al mare?
– Non sono andato.
– Non le piace il mare?
– Mi piace, ma non sono andato. Vuole il giornale?
– Non voglio il giornale.
– Arrivederci.
– Volevo un’informazione.
– Volentieri, se posso.
– Conosce Nihil? Devo andare a casa sua. Mi sa indicare la strada?
– Mai sentito. Non conosco nessun Nihil. Buona giornata, signore.
– Tutti lo conoscono.
– Io no.
– È sicuro?
– Sicurissimo.
– Non è possibile.
– Se le dico che non lo conosco, significa che è possibile.
– Non si annoia a stare qui tutto il giorno?
– Qui dove?
– Nell’edicola.
– Non mi annoio: leggo.
– Cosa legge?
– I giornali.
– E cosa dicono di interessante i giornali?
– Niente, ma passo il tempo. Vuole un giornale?
– No.
– Arrivederci.
– Non ha sentito parlare nemmeno di via Torcicoda?
– Quella la conosco.
– Ora me lo dice.
– Lei ora me lo chiede.
– Ha ragione.
– Attraversi la piazza dell’Isolotto e poi svolti a destra.
– Grazie.
– Si figuri.
Adsum era stufo di quella conversazione. Ritornò verso l’automobile e trovò Helene al posto di guida.
– Che fai?
– Guido io.
– Non è il momento.
– Perché?
– Andiamo di fretta e non c’è tempo da perdere.
– No, guido io. Non se ne parla.
Helene gli diede un’occhiata che lasciava intendere che era irremovibile e che non era disposta a scendere su quel punto a compromessi. Adsum si fece il segno della croce. In cuor suo scongiurò da convinto ateo il buon Dio che li assistesse. Helene accese il motore, fece un centinaio di metri con la marcia indietro (che era tra l’altro la sua preferita!); mise la prima, ingranò la seconda, girò a destra e nel giro di una manciata di minuti furono in via Torcicoda.
– Sei sicuro che abiti al 71?
– Penso di sì.
– È la decima volta che faccio in su e giù via Torcicoda.
– Insisti: si sarà nascosto da qualche parte.
– Mi fanno male le gambe. Non è che hai sbagliato indirizzo?
– No, è questo.
– Sei sicuro?
– Sì. Abitava qui cinque anni fa.
– Manchi da casa sua da cinque anni?
– Non sono mai stato a casa sua, ma vive qui.
– Come fai a saperlo?
– Lo so perché sulla sua busta paga c’è scritto da vent’anni sempre lo stesso indirizzo: via Torcicoda 71.
– Ti metti a spiare la gente?
– Ma no! Ho avuto una promozione all’ufficio postale e sono passato in amministrazione. Sono io che gli faccio la busta paga.
– Sì, ma il 71 non c’è.
Per essere sicuri che non si fossero sbagliati controllarono per l’ennesima volta i nomi su tutti i citofoni, ma non riuscirono a trovare quello di Nihil.
– Adsum…
– Sì, cara…
… Continua… Vi aspettiamo alla prossima puntata!