– Caronte? Che c’entra Dante?
– Dante? L’amico di Patrizia. È da un po’ che non lo vedo. Fa caldissimo ed è ritornato l’anticiclone.
– Ah, sì. È tutto aperto: i vicini potrebbero vederti.
– I vicini?
Helene andò sul balcone a guardare se i vicini erano in casa. Non c’era anima viva. Aveva una gran voglia di fare l’amore. Ritornò in cucina e gli si avvinghiò addosso come una baccante in preda a eroici furori. Lo denudò e salì sul suo pancione.
– Helene, potrebbero vederci.
– Chi vuoi che ci veda?
– Suona il citofono, cara! Non è il momento!
– Non mi importa. Ti voglio.
– Speriamo che non sia la polizia.
– La polizia? Che c’entra la polizia?
Peter, che aveva qualche problema ultimamente con la legge, scattò in piedi; corse a infilarsi una camicia e i pantaloni. Si affacciò al balcone. Non c’erano volanti là intorno. Però voleva essere sicuro di averla fatta franca, incrociò le dita e andò a rispondere al citofono.
– Chi è?
– La signora Rossi.
– Non la conosco.
– È la moglie di Adsum. Ha urgenza di parlare con te.
– Chi? Perché? Cosa vuole? Ti avevo detto di non rispondere.
– Sta salendo.
– Chi ti ha autorizzato a farla salire?
Helene sbiancò. Per poco non svenne. Squillò il telefonino di Peter. Era il suo capo. Doveva esserci un problema altrimenti non lo avrebbe mai chiamato a quell’ora. Doveva rispondergli subito. La questione si stava facendo sempre più seria. In un lampo si defilò e andò a rintanarsi in bagno. Si sbottonò i pantaloni, si sedette sul water, e mentre ascoltava il capo che gli diceva che lo avevano inserito nel registro degli indagati, faceva le parole crociate. Poi sentì una fitta allo stomaco. Gli venne per tutte quelle emozioni un mal di pancia così forte che pensò fosse una colica renale. Il capo riattaccò subito senza dargli altre spiegazioni.
Helene, che aveva una gran paura della moglie di Adsum, gli era corsa dietro. Provò ad aprire la porta del bagno, ma era chiusa a chiave. Era così disperata che tentò di forzarla con una spallata. Piangeva e gridava come una pazza.
– Vieni fuori! Disgraziato!
– Non posso!
– Non lasciarmi sola.
– Ho mal di pancia. Mi sento morire!
– Fifone! Aprimi.
– Sono al telefono.
– Assumiti le tue responsabilità.
– Farnetichi.
– Con chi parli? Hai un’amante?
– Con il mio capo. È una questione seria.
– Traditore!
– Isterica!
Helene si voltò e si trovò davanti Laura, che era salita in un lampo. Non la guardò neanche in faccia. Le diede uno schiaffo e cominciò a insultarla.
– Cosa fa?
– Le do ciò che merita. So tutto.
– Lei è impazzita.
– Siete amanti.
– Non è vero.
– È vero!
Helene cercò una via di fuga, ma era in trappola. Pensò anche lei di rifugiarsi in bagno ma la porta era chiusa a chiave. Si mise a urlare e a chiamare Peter con tutta la voce che aveva in corpo.
– Caro, aiutami! Ti supplico! Apri la porta.
– Non mi sfuggirai – disse Laura – Ti farò parlare.
– Cosa vuole da me?… Amoruccio, apri!
– Chi c’è in bagno? È Adsum! – gridò Laura.
– No, che dice! È il mio compagno.
– Pensi davvero che ti creda!
– Cosa fa?… C’è Peter… parla con…
… Continua… Vi aspettiamo alla prossima puntata!