Mentre i vari Paesi del mondo attendono la fine delle ondate causate da Omicron, c’è una particolare sottovariante chiamata BA.2.75 e soprannominata “Centaurus” che sta crescendo rapidamente in India. In un recente articolo su Nature, alcuni scienziati hanno lanciato l’allarme, mentre altri affermano che è troppo presto per dire se la variante si diffonderà capillarmente o meno.
In India, non sembrano ancora aumentare i tassi di ospedalizzazione o mortalità. In realtà BA.2.75 è stata rilevata in più di 20 paesi in tutto il mondo e i ricercatori sono in attesa di sapere se aumenterà sostanzialmente il numero di casi. Sebbene la sorveglianza delle varianti Sars-Cov-2 stia cadendo nel dimenticatoio in molti paesi, l’India sembra essere l’epicentro della diffusione di BA.2.75. Gli esperti indiani hanno sequenziato più di 1.000 campioni della variante da maggio. I dati suggeriscono che circa due terzi dei nuovi casi sono attualmente causati dalla nuova sottovariante.
Secondo l’Istituto superiore di Sanità, in Italia l’incidenza di “Centaurus” sarebbe pressoché ferma, almeno stando ai dati disponibili al 2 agosto. Ad oggi, infatti, è stato registrato solo un caso in Italia. Non essendo ancora alto il numero di casi dovuti a questa variante di Omicron, non si hanno dati precisi sui sintomi. Ma parlando di Covid, i sintomi non sembrano essere diversi dalle altre varianti e sottovarianti. Potrebbe dunque comparire come una normale influenza, con tosse, raffreddore, febbre, affaticamento e dolori muscolari. Come è stato appurato in questi anni di pandemia, le eventuali complicazioni dipendono principalmente dall’età del paziente e dalla presenza o meno di malattie pregresse.
Ma l’obiettivo, non dichiarato, è quello di farci vivere in uno stato di perenne emergenza. Il rischio che si corre è la trasformazione delle misure restrittive imposte in forza del Covid da eccezionali e temporanee a strutturali e permanenti, quale preludio di nuove forme di normalità e di socialità. Ci ritroveremo in autunno a fronteggiare le nuove varianti senza uno straccio di piano alternativo a quello che ha imprigionato l’Italia con regole assurde. «Ci aspettiamo per l’autunno un vaccino adattato alle nuove varianti, nelle prossime settimane le nostre autorità scientifiche a livello europeo ci daranno anche indicazioni sulle fasce anagrafiche da coinvolgere. Ma la mentalità dev’essere di chi pensa di essere dentro questa sfida, non di chi rimuove o pensa che questa partita sia finita», ha detto il ministro Speranza. Ancora una volta l’approccio usato nei riguardi del virus è lo stesso della prima ora, nonostante le varianti cambino continuamente.