Il M5s si prepara alla metamorfosi definitiva nel partito di Giuseppe Conte. A scorrere le liste dei candidati per le politiche si comprende infatti la ratio delle mille polemiche che hanno accompagnato l’approdo dell’ex premier al timone dei pentastellati, a partire dalle continue polemiche interne, passando per le scissioni e le defezioni di molti big. Se si pensa che Conte aveva anche battagliato col garante Beppe Grillo per ottenere delle deroghe ad hoc per altri suoi fedelissimi alla regola del secondo mandato, si può comprendere come in un certo senso anche la scelta di innescare la crisi sapendo di andare incontro a un bagno di sangue elettorale rispondesse all’esigenza dell’ex premier di prendersi anche i gruppi, che negli ultimi mesi si erano mostrati più volte ostili.
Il Movimento 5 Stelle ha pubblicato le liste dei candidati alle elezioni del 25 settembre, scelti tramite le cosiddette “parlamentarie”, le primarie interne al partito riservate agli iscritti. Per ora è stata pubblicata solo la lista dei candidati ai collegi plurinominali, e nei prossimi giorni verranno comunicati anche i candidati agli uninominali. Per via del sistema elettorale che rende molto difficile vincere negli uninominali senza far parte di una coalizione, e considerato che il Movimento 5 Stelle non si è alleato con nessun partito, per molti candidati sarà fondamentale essere inseriti come capilista nei collegi plurinominali per sperare di risultare eletti. La maggior parte dei candidati scelti come capilista fanno parte di 15 nomi proposti dal presidente Giuseppe Conte direttamente agli iscritti, da inserire «con criterio di priorità». Sono tutti candidati considerati molto vicini a Conte, tra cui Alfonso Colucci, notaio di fiducia dell’ex premier: la lista è stata approvata dagli iscritti con oltre l’86% dei consensi.
E così le “parlamentarie”, fiore all’occhiello della propaganda grillina, simbolo della totale apertura del Movimento, sono state private dell’originaria carica innovativa grazie all’introduzione del «listino del presidente». Soffermandoci ai nomi del listino, la parte del leone non poteva che farla lo stesso Conte, dominus assoluto, che si presenterà alla Camera contemporaneamente in quattro Regioni e cinque collegi: i due della circoscrizione 1 in Lombardia e i primi collegi di Campania, Sicilia e Puglia.
Uno strapotere sottolineato, tra gli altri, dall’avvocato Lorenzo Borrè, che aveva tentato per conto degli attivisti storici del Movimento di contenere la scalata di Conte: «Il 3 agosto 2022 – ha scritto il legale – veniva emanato dal Comitato di garanzia questo regolamento (su proposta di Giuseppe Conte, attuale presidente del M5s), che prevedeva la possibilità di autocandidatura in un solo collegio (quello di residenza oppure quello del domicilio effettivo). Oggi apprendiamo che alcuni appartenenti al superlistino saranno candidati in più collegi. La deroga alla regola generale è la nuova regola».
Tra i nomi della “lista prioritaria” di Conte ci sono l’ex sindaca di Torino Chiara Appendino, candidata come capolista in quattro collegi, tutti in Piemonte; l’ex procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho, capolista in due collegi, uno in Emilia-Romagna e uno in Calabria; e Sergio Costa, ex ministro dell’Ambiente nei governi Conte I e II, che sarà capolista in un solo collegio in Campania. Ci saranno anche i vicepresidenti del Movimento 5 Stelle Riccardo Ricciardi, Michele Gubitosa e Alessandra Todde: i primi due saranno capilista in un solo collegio, rispettivamente in Toscana e in Campania, mentre Todde lo sarà in due collegi, in Lombardia e Sardegna.
Tra gli altri che erano presenti nella lista proposta da Conte ci sono Livio De Santoli e Alfonso Colucci, entrambi alla loro prima esperienza politica, che saranno capilista in due collegi in Lazio. Al Senato i candidati principali saranno l’ex ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, capolista in tre collegi di tre regioni, Friuli Venezia Giulia, Lazio e Campania, e l’ex capogruppo al Senato Ettore Licheri, capolista in tre collegi in Sardegna, Piemonte e Toscana. Il vicepresidente del Movimento 5 Stelle Mario Turco sarà capolista in un collegio in Puglia e in un altro in Basilicata, mentre l’ex magistrato Roberto Scarpinato lo sarà in un collegio in Sicilia e in uno in Calabria.