– Pronto.
– Con chi parlo?
– Con il maresciallo…
– Ancora lei? Ma cosa vuole da me? Lei mi perseguita. Domani vado in questura a denunciarla. Sa come si chiama questa cosa che lei sta facendo? Lei è un uomo di legge. Certe cose dovrebbe saperle. Ha un nome ben preciso e si chiama stalking. Lei, signor maresciallo, è uno stalker e sta commettendo un reato. Sa chi ha introdotto questa legge? Una donna! Quindi non mi telefoni più a quest’ora della notte e non utilizzi scuse assurde come quella del trattamento estetico se vuole uscire con me. Gli uomini di un tempo avevano un altro stile.
Dall’altro capo del telefono l’uomo taceva.
– Signorina Helene, mi ascolti…
– Ho sonno e non ho voglia di ascoltarla.
– Signorina, la prego.
– Non faccia lo screanzato altrimenti le chiudo il telefono in faccia. Ha capito?
– Signorina, conosce un certo Peter Huchel?
– Certo che lo conosco. È il mio compagno. Che c’entra Peter? Mi spia?
Il maresciallo pensò che il collega avesse ragione: quella donna davvero portava sfiga e gli era toccata una brutta rogna. Per colpa sua era rimasto in ufficio fino a quell’ora e aveva dovuto rimandare un impegno a cui teneva molto.
– Signorina, Peter Huchel è scomparso.
– Peter!… Come sta? Dove si trova?
– Signorina, è convocata a Roma in via di San Vitale n. 15 per domani alla mezza. Buonanotte.
Il maresciallo non voleva perdere altro tempo e chiuse la telefonata. Helene restò di sasso. Era seccata più che mai. L’indomani avrebbe fatto una bella lavata di capo a quel giocherellone di Peter che si divertiva alle sue spalle. Invece di prendersi cura di lei se la faceva con i poliziotti. Al maresciallo invece avrebbe dato una lezione di buone maniere: gli avrebbe insegnato come si trattano le donne.
Helene prese sonno e non sentì la sveglia. Si svegliò che erano le otto. Non si preparò neanche il caffè e fece appena in tempo a fare una doccia. Indossò un vestito sportivo e delle ballerine al posto dei soliti tacchi a spillo. Prima di uscire prese con sé una copia delle chiavi dell’appartamento di Peter. Le mise in borsa e trafelata corse a prendere il 6 per andare in stazione; prese la Frecciarossa delle nove e arrivò a Roma che erano le 11.00 passate. A quel punto si pose il problema di dove fosse via di San Vitale. Aveva scordato lo smartphone a casa. Conosceva poco o nulla la città e quelle poche volte che l’aveva visitata l’aveva fatto con Peter. Grazie all’aiuto di un vigile urbano, che aveva provato a farle il filo, riuscì però ad avere le giuste indicazioni e ad arrivare in Questura. Ad attenderla trovò un appuntato che era stato messo sull’allerta dal maresciallo: l’aveva avvisato che Helene aveva fama di combina guai. La fece accomodare nella sala d’aspetto. L’avrebbe chiamata quando Mirafiori, che era impegnato per un caso molto urgente, si fosse liberato.
Helene aspettava da un po’ e le vennero i crampi allo stomaco. Aveva fame. La sera prima non aveva cenato e la mattina aveva fatto colazione velocemente e aveva saltato anche il pranzo. Era stufa di stare in quel luogo e andò a lamentarsi dall’appuntato. Una signorina non si fa attendere più di dieci minuti. Nel corridoio prospiciente all’uscita vide un bel marcantonio. Gli corse incontro come una falena attratta dalla luce.
– Lei ha una bella presenza.
– Grazie.
– Andiamo a prendere il caffè?
– Il caffè?
– Sì. A Roma lo fanno bene. Sei romano?
– Sì.
– Aspetti anche tu quel maleducato del maresciallo? Il tempo in compagnia passerà in un baleno.
– Lei è la signorina Helene?
– Sì, sono proprio io.
Helene si stupì che conoscesse il suo nome.
– Sono il maresciallo Mirafiori. Mi segua.
– Lei è il…
– Sì. Sono l’uomo screanzato, di poco tatto, in carne e ossa.
– Al telefono rende male. Se lo faccia dire.
– Signorina, la smetta.
Helene seguì Mirafiori nel suo ufficio. Stentava a credere che l’Adone seduto di fronte a lei fosse Mirafiori. A saperlo avrebbe indossato un vestito più scollato o una gonna all’ultima moda.
– Mi parli degli affari del signor Huchel.
– Quali affari?
– Quelli che lei conosce.
– Ah sì, Peter è un donnaiolo. Si riferisce a questo, vero?
– Mi prende in giro?
– Perché dovrei?
– La smetta di fare la finta tonta.
– Io? Ma che dice?
– Mi dica quello che sa.
– Non fa che tradirmi quel disgraziato! Chi è questa volta? Mi ha convocato per questo?
– No. Peter Huchel è fuggito.
– Fuggito? Con chi? Con una donna?
– Con un certo Absum.
– Non è possibile! Anche con gli uomini ora!
Helene era scombussolata per tutta quella valanga di belle notizie. Le venne quasi da piangere e le si sciolse la permanente. Mirafiori arguì che aveva preso un granchio e che forse non era al corrente dei loschi affari di Peter. Però era superstizioso e temeva di essere colpito dalla sfiga. Senza neanche stringerle la mano la congedò. Chiamò un appuntato e la fece accompagnare all’uscita.
… Continua… Vi aspettiamo alla prossima puntata!