Sono tornate le vax night. La Lombardia riapre gli hub vaccinali dalle 16 alle 23 per antinfluenzale e secondo booster, dai 12 anni. Come se nulla fosse, come se non esistesse ormai una solida letteratura scientifica che documenta i rischi, senza alcun beneficio, del cosiddetto vaccino anti-Covid per bambini, adolescenti e giovani adulti, si procede con la vaccinazione.
L’iniziativa arriva dalla città di Dalmine, in provincia di Bergamo, ma non sarà l’ultima né l’unica della Regione. Lo annuncia l’assessore alla sanità Guido Bertolaso: «Il ministero della Sanità ci ha mandato la circolare sulle vaccinazioni anti Covid e noi l’abbiamo applicata. Vax day e vax night in tutta la Lombardia per incentivare la vaccinazione». Ma nella circolare ministeriale non vi è alcuna indicazione per i più giovani. Inclusi nella “raccomandazione” solo gli individui al di sopra dei 12 anni con elevata fragilità. Nella locandina della vax night invece si legge: «Vaccinazioni 4º dose Anti-Covid dai 12 anni compiuti». Tutti inclusi, tanto basta solo la tessera sanitaria. Niente esami, certificati o altri documenti medici.
Non si capisce il senso di una tale iniziativa, né di un simile accanimento verso i più giovani. Nel mondo sono ormai numerosi gli Stati che sconsigliano apertamente la vaccinazione anti-Covid nei minori. Florida, Svezia e Danimarca, dove le autorità sanitarie raccomandano richiamo solo ai soggetti di età superiore ai 50 anni. Senza contare le ormai numerose evidenze scientifiche che provano come questo vaccino non sia affatto necessario per i minori. Anzi, potrebbe essere addirittura rischioso. Secondo uno studio canadese, i tassi di miocardite sarebbero superiori tra i ragazzi in età compresa tra 12 e 17 anni e 18-29 anni, soprattutto se di sesso maschile. Il rischio massimo sembrerebbe successivo alla seconda dose di Moderna: dai 18 ai 29 anni, entro 7 giorni dalla somministrazione il tasso di miocarditi schizzava a 22,05 per 100 mila inoculazioni.
Nella bilancia rischi benefici i primi battono di gran lunga i secondi, e a mostrarlo sono proprio i dati. La commissione medico-scientifico indipendente, di cui fanno parte medici come Alberto Donzelli e il pediatra Eugenio Serravalle, analizzando i dati dell’Iss hanno mostrato chiaramente come nei giovani il vaccino non produca gli effetti sperati. Anzi, tutto il contrario. I bambini di 5-11 anni con due dosi di vaccino si infettano il 30,4% in più. Nella fascia 12-39 si infettano il 22% in più. Quanti sono invece i morti da Covid fra bambini e adolescenti? Sempre seguendo i dati Iss, in due anni di emergenza sanitaria sono deceduti in 37. Su un totale di più di dieci milioni di under 19, significa che la malattia ha ucciso meno dello 0,0004% dei giovani italiani.
Bertolaso però non sembra essere a conoscenza di queste statistiche e rincara la dose: «Noi diamo la possibilità a tutti di vaccinarsi. Io la mia nipotina di 9 anni la vaccino!». Così proseguono vaccinazioni di massa come le vax night, dove ai minori vengono iniettati il vaccino anti-Covid e quello antinfluenzale.