La data precisa non c’è, ma la Commissione d’inchiesta sul Covid, quella che dovrebbe indagare sugli errori, sui contratti, sugli acquisti nel pieno dell’emergenza pandemica, partirà «entro primavera». Lo assicura Galeazzo Bignami, deputato FdI e viceministro alle Infrastrutture, che nella scorsa legislatura ha più volte interrogato i governi Conte e Draghi sulle mosse realizzate per contenere il coronavirus.
«L’obiettivo è fare chiarezza su tutto – dice Bignami – dall’assenza del piano pandemico ai verbali secretati, dalla carenza dei dispositivi alle mascherine di Arcuri. Ma non dimenticheremo quel che è successo in Val Seriana, coi militari dispiegati e poi ritirati. E le cure domiciliari negate», dichiara l’esponente di Fratelli d’Italia. Tra le priorità ci sarà quella di individuare eventuali responsabilità per un piano pandemico «vecchio, non aggiornato. Ma nonostante ciò, se fosse stato attivato, avrebbe aiutato. Invece si è deciso di non farlo e di crearne in corsa uno nuovo. Ma ormai era troppo tardi e l’Italia ha pagato un caro prezzo».
La richiesta di creazione della commissione d’inchiesta è stata depositata il giorno stesso della formazione del governo Meloni. Poi l’iter è andato avanti e adesso «è stata richiesta l’iscrizione all’ufficio di presidenza della XII Commissione Affari Sociali della Camera». La prossima settimana verrà calendarizzato l’iter del disegno di legge: «A primavera la Commissione deve assolutamente partire dobbiamo capire cosa è accaduto tra il 2020 e il 2022 e approfondire», dichiara Bignami.
Anche durante la scorsa legislatura era stata proposta una commissione d’inchiesta, che però si era scontrata con un po’ di resistenze interne alla maggioranza. «Le sinistre hanno una idiosincrasia nei confronti della verità. In questo caso sanno bene che la gestione di Pd e M5s fu una sequela di errori continui», continua il viceministro alle Infrastrutture. Poi Bignami attacca l’ex ministro della Salute, Roberto Speranza: «Dal 2014 al 2020 tutti i ministri hanno mancato di aggiornare il Piano. Non solo. Dal ministero addirittura rassicuravano l’Unione europea che il nostro sistema di preparazione e risposta ad eventuali eventi pandemici era pronto ed efficace. Mentivano, sapendo di mentire». Ma adesso è ora di fare chiarezza.