Dopo la figuraccia sulle multe ai non vaccinati, dopo la pessima gestione dei medici non vaccinati, il ministro alla Salute Orazio Schillaci continua a non prendere una posizione riguardo alla commissione di inchiesta parlamentare sulla pandemia. Ma uno che è stato voluto da Roberto Speranza come consulente dell’Iss ed era favorevole al Green pass, può essere in grado di dare quella svolta alla gestione della Sanità che molti si aspettano? La risposta purtroppo è negativa.
In un Paese ancora intontito dalla grande manipolazione di massa subita per quasi tre anni, deve trovare posto quella normalizzazione promessa dal governo Meloni. Prendendo le distanze in maniera chiara dal passato, con riferimento soprattutto a quel Roberto Speranza che era stato protagonista indiscusso della disgraziata stagione dei lockdown, dei Green pass e degli obblighi vaccinali. Ma mesi dopo quelle promesse non sono state mantenute. Attraverso le pagine de La Verità, Maurizio Belpietro ha stroncato nettamente il successore di Speranza, Orazio Schillaci: «Fa di tutto per sembrare invisibile. Evita le passerelle, diserta i talk show, quando concede interviste riesce a parlare per intere pagine senza dire nulla. Non sapessi che c’è, direi che alla Salute hanno messo un ologramma. Infatti, al momento niente di ciò che mi sarei aspettato ha trovato esecuzione».
Tutto sembra procedere esattamente come prima. Eppure le indagini sulla gestione della pandemia della Procura di Bergamo hanno dimostrato quanto errati fossero i proclami di Giuseppe Conte, ex premier che vantava di aver reso l’Italia «un modello imitato da tutti». Chi risponderà, infatti, per un protocollo chiamato “Tachipirina e vigile attesa” la cui applicazione ha causato circa 120mila morti. E chi pagherà per aver trattato le persone che hanno deciso di preservare il proprio corpo da un trattamento sanitario che non si ha avuto il coraggio per imporre come obbligatorio ma che con un losco ricatto di mantenimento del posto di lavoro o della normale vita sociale? E, ancora, chi pagherà per la conclamata disgregazione economica e sociale, per la discriminazione, per la violazione dei diritti fondamentali?
Servirebbe una commissione d’inchiesta sulla pandemia. «So benissimo che non tocca a lui istituirla, ma forse sarebbe opportuna una spinta, quantomeno un’indicazione. Indagare sugli errori commessi eviterebbe di ripeterli. Che il ministero della Salute si sia fatto cogliere impreparato è cosa ormai accertata. Dunque, che senso ha ignorare le carenze registrate negli anni passati?», scrive Belpietro. E invece siamo ancora costretti a fare i conti con un piano vaccini con obblighi e profilassi non troppo diversi da quelli di Speranza.