Adottare procedure di autorizzazione all’immissione in commercio più semplici e rapide, come fatto con i vaccini e le terapie anti-Covid. È quanto emerso nel corso di incontro intergovernativo durante il quale sarà negoziato il nuovo trattato pandemico internazionale dell’Organizzazione mondiale della sanità. E che sta facendo discutere sia per i contenuti sia per i partecipanti, molti provenienti dalla drammatica esperienza della gestione dell’emergenza Covid. Tra i volti protagonisti del meeting, in corso a Bruxelles, c’è per esempio Sandra Gallina, funzionaria europea incaricata di portare alla riunione l’approccio della cosiddetta “Global health strategy”: una strategia che si propone di contrastare gli effetti di virus e cambiamenti climatici.
Quella che l’Ue sta invocando, in sostanza, è la trasformazione dell’eccezione in regola: uno stato di emergenza permanente, all’interno del quale le decisioni prese durante la pandemia potranno essere replicate con più facilità. E pazienza se, nel pieno dell’emergenza Covid, proprio le istituzioni europee hanno taciuto sugli effetti avversi dei vaccini e sui contratti stipulati per acquistarli, fornendo sgangherate valutazioni su rischi e benefici e invitando i governi ad adottare limitazioni ingiustificate a danno dei cittadini.
Lo snellimento nelle procedure è parte di un progetto per rendere l’Europa «capofila nella produzione e distribuzione di vaccini contro le malattie infantili». Passando per il sostegno a Gavi, maxi-organizzazione finanziata dalla fondazione di Bill Gates e che sponsorizza proprio i vaccini nel mondo. Ci sono le premesse, insomma, per rendere eterno il “modello vaccini”. Con il benestare, come sempre, di una parte della politica italiana sempre accondiscendente con l’Europa.
Il tutto dopo che Ursula von der Leyen aveva sbandierato nuove minacce in arrivo. «La Commissione europea ha firmato contratti di riserva per l’acquisto di questi vaccini in caso di pandemia: uno con la società Gsk e l’altro con Seqirus Uk». Non si fa in tempo ad esaurire gli scandali sui vaccini anti-Covid che l’Ue si prepara a viverne altri. «La Commissione ha firmato due contratti congiunti di fornitura per acquistare questi vaccini in caso di pandemia», ha ribadito Stefan De Keersmaecker, portavoce della Commissione europea in materia di salute. Altro giro, altra corsa. Altra pandemia, altri vaccini.