In merito all’attesa abolizione dell’obbligo di mascherine negli ospedali, negli ambulatori e nelle Rsa, la montagna delle buone intenzioni del ministro Schillaci è crollata. Di nuovo. Secondo la nuova ordinanza, l’obbligo di mascherine resterà nelle Rsa, nei reparti ospedalieri di malattie infettive e nei pronto soccorso. Per Schillaci, come riporta il Sole 24 ore, la misura serve a prevenire contagi e diffusione del Covid-19: «La soluzione punta a tutelare anziani fragili e immunodepressi». In pratica egli si riferisce ad una malattia grave praticamente estinta, così come segnalano da tempo i medici che operano in prima linea, sostenuti da una schiacciante evidenza sul piano dei numeri.
La precedente ordinanza che prevedeva l’obbligo di mascherine nelle Rsa e negli ospedali scadrà il 30 aprile. A partire dal primo maggio, dunque, nei bar, in mensa e nelle sale di stazionamento degli ospedali, le mascherine non saranno più obbligatorie né consigliate. Nelle zone in cui non sarà più obbligatorio l’utilizzo, l’idea è di lasciare una raccomandazione all’uso del dispositivo di protezione se sono presenti anziani, pazienti fragili e immunodepressi, ma in ultima analisi tale decisione spetterà ai direttori sanitari degli ospedali, ai direttori medici delle strutture territoriali e ai medici di famiglia e pediatri, nei loro studi e nelle sale d’attesa.
Era stato lo stesso ministro Schillaci, lo scorso 30 dicembre, a prorogare l’obbligo dell’utilizzo delle mascherine come misura anti-Covid nei luoghi a rischio, una misura ereditata dai governi Conte e Draghi. E anche se non è una proroga a tutti gli effetti, come in un primo momento lo stesso Schillaci aveva lasciato intendere, ci troviamo di fronte ad una ennesima prescrizione. Non si comprende, infatti, perché mai la mascherina debba essere richiesta in un pronto soccorso e non in un qualunque altro reparto d’ospedale.
Finita l’emergenza, non decadono le restrizioni. Siamo tra i pochi Paesi a nasconderci dietro un feticcio che viene contrabbandato come uno strumento sanitario salvavita. D’altro canto, finché si continueranno ad imporre misure restrittive, seppur molto limitate, buona parte della popolazione verrà indotta a credere che il virus è ancora presente nella società con tutto il suo carico di potenziali devastazioni.