I tanti volti del Green pass. Dopo l’accordo tra l’Organizzazione mondiale della sanità e la Commissione europea per proteggere il mondo dalle minacce sanitarie attuali e future, comprese le pandemie, tra gli obiettivi del Green pass spunta anche la neutralità climatica e la lotta alla CO2. Un altro passo verso la trasformazione dei cittadini in identità digitali. Nonostante Draghi e Speranza avevano sottolineato la natura “straordinaria” del Green pass, assicurando a più riprese che lo strumento sarebbe andato subito in pensione non appena risolta l’emergenza Covid.
Ma solo pochi giorni fa, Ue e Oms hanno sottoscritto il documento “Eu global health strategy“, diviso in vari punti. Scorrendo al capitolo 12, ecco l’Europa impegnarsi a rafforzare il coordinamento delle mappature dei ruoli e delle responsabilità politiche «al fine di avviare linee guida su due aree chiave». Come riporta La Verità, la prima è «perseguire la neutralità climatica globale entro il 2050, aumentando la capacità di adattamento e resilienza e riducendo le vulnerabilità ai cambiamenti climatici».
«Serve promuovere un’azione globale ambiziosa – si legge ancora – per affrontare la perdita di biodiversità, l’inquinamento dell’acqua, dell’aria e del suolo». Promuovendo «l’approccio One Health». Come spiegato dalla Verità, una filosofia che considera la salute del pianeta alla pari di quella dei singoli. E che, nei timori di molti analisti, potrebbe presto giustificare «vincoli sempre più stringenti per i cittadini in nome di un bene collettivo».
Un po’ quanto accaduto con la pandemia da Covid-19, insomma, quando le libertà individuali sono state calpestate col pretesto dell’interesse comune. La paura di alcuni analisti è che si tratti dei primi passi verso un controllo del nostro stile di vita, sottomesso a una nuova certificazione virtuale.