Alla vigilia del debutto de Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa, la nuova piattaforma per la ricerca di lavoro e corsi di formazione limitata per ora a chi ha perso il Reddito di cittadinanza, sono diverse le criticità che si profilano. A partire da quella forse più impattante: il nuovo assegno da 350 euro verrà erogato a intermittenza. E solo dopo aver iniziato una qualsiasi delle politiche attive, inclusi formazione, tirocini, progetti utili alla collettività o altro.
È stata presentata ieri la piattaforma Siisl, Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa, sviluppata dall’Inps, che sarà attiva dal 1° settembre per i beneficiari del Supporto per la formazione e il lavoro, e dal 1° gennaio anche per i percettori dell’Assegno di inclusione, misure che hanno sostituito il Reddito di cittadinanza. «Dalla legge Biagi a oggi le politiche attive non hanno mai dato risposte strutturali all’incrocio tra offerta e domanda di lavoro. Questo percorso che abbiamo intrapreso, questa piattaforma informatica è un omaggio alla memoria di Marco Biagi, alla memoria di quello che io considero il più importante visionario e riformista esperto di lavoro. La piattaforma non è intitolata al professor Biagi, lo sarà forse in futuro, perché quello che presentiamo oggi è una prima pietra di un progetto”, ha spiegato la ministra al Lavoro Marina Calderone.
Il Supporto per la formazione e il lavoro si rivolge a chi esce dal Reddito di cittadinanza. Da fine luglio sono arrivate dall’Inps circa 188mila comunicazioni di stop ai nuclei familiari che hanno raggiunto il limite di sette mensilità nel 2023, che non hanno tra loro componenti minori, disabili o over 60 e non sono stati presi in carico dai servizi sociali. La misura è rivolta agli occupabili e punta a favorirne l’ingresso nel mondo del lavoro. Potranno farne richiesta i componenti tra i 18 e i 59 anni dei nuclei familiari con Isee non superiore a 6mila euro.
Se hanno i requisiti potranno essere avviati a un percorso di professionalizzazione e inserimento lavorativo e, per 12 mesi, ricevere 350 euro mensili. Per accedere al Sfl è necessario: presentazione la domanda; sottoscrivere il Patto di attivazione digitale (Pad); contattare almeno tre Agenzie per il lavoro; sottoscrivere il Patto di servizio personalizzato; avviare un’iniziativa di attivazione al lavoro come indicata nel Patto di servizio. Un percorso a ostacoli che dovrebbe coinvolgere una platea che in gran parte ha una bassa scolarizzazione e non riesce a inserirsi nel mercato del lavoro.
Ma la funzione del portale non si esaurisce con l’accesso alle misure di sostegno: attraverso il Siisl è possibile infatti accedere a offerte di lavoro, corsi di formazione e tirocini, progetti utili per la collettività e altri strumenti di politica attiva per il lavoro, oltre a informazioni sullo stato di erogazione del beneficio e sulle attività previste dai percorsi personalizzati. Con l’avvio di una qualsiasi delle politiche attive, inclusi formazione, tirocini, progetti utili alla collettività o altro, ha anche inizio l’erogazione del beneficio mensile per la durata del corso o dell’attività, per un massimo di 12 mesi. Se si abbandona il percorso, si salta un’attività o si rifiuta un’offerta di lavoro si perde il beneficio.