Il riverbero dell’antisemitismo preoccupa l’Europa. L’offensiva di Hamas e la risposta di Israele rischiano di far ripiombare il Vecchio continente dentro i fantasmi del passato. Resta la Germania l’osservata speciale, ma anche in Francia e Gran Bretagna si sta assistendo a un peggioramento della situazione. Neppure i divieti delle autorità a manifestare fermano la risorgente ondata anti-ebraica.
Dal primo attacco di Hamas contro Israele lo scorso sabato 7 ottobre, in Europa ci sono stati diversi episodi antisemiti che hanno portato ad arresti, misure di prevenzione e all’intervento dell’ambasciata israeliana in Germania. I più recenti sono avvenuti proprio nella capitale tedesca, Berlino, dove le porte di casa di alcune persone ebree sono state segnate con la stella di David, la stella a sei punte che contraddistingue la civiltà ebraica, in un modo simile a quello usato durante il regime nazista in cui gli ebrei venivano perseguitati. L’ambasciata israeliana in Germania ha commentato l’episodio su Twitter scrivendo che le porte contrassegnate dalla stella di David riportano «alla mente i ricordi peggiori, soprattutto in Germania, ed è insopportabile».
1/2 אתמול בלילה רוסס מגן דוד מחוץ לבניין בשכונת פרנצלאוברג בברלין. שוחחתי כרגע עם תושבת הבניין:
״איך שראיתי את זה התקשרתי למשטרה אך הם אמרו לי שאין להם כרגע פניות לשלוח ניידת ושאגיש את התלונה אונליין. הם המליצו לי להסיר את המגן דוד כי השארתו על הדלת עשויה לעורר עוד תגובות אז pic.twitter.com/ktnCwlsJtz— Antonia Yamin אנטוניה ימין (@antonia_yamin) October 13, 2023
Le capitali europee hanno assunto un atteggiamento assai rigido nei confronti di manifestanti pro-Palestina e sostenitori di Hamas. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha annunciato che verrà reso illegale il gruppo Samidoun, che si descrive come una «rete di solidarietà per i prigionieri palestinesi». Scholz ha detto al Bundestag che «la nostra storia, la nostra responsabilità derivante dall’Olocausto, ci impone il dovere perenne di difendere l’esistenza e la sicurezza dello Stato di Israele». La logica conseguenza, per l’esecutivo tedesco, è la chiusura ad ogni organizzazione fondamentalista. «Il ministero federale degli Interni vieterà ad Hamas di operare in Germania» ha ribadito Scholz, che ha fatto riferimento a Samidoun, i cui componenti hanno festeggiato in strada i più brutali atti di terrore. Questa organizzazione «sarà vietata in Germania. La nostra legge sulle associazioni è una spada affilata e noi, in quanto Stato forte e di diritto, la useremo in questo caso».
Lo stop a manifestazioni di tipo antisemita è stato esteso anche in Francia, dove il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, ha vietato iniziative di piazza pro-palestinesi, evocando «facinorosi che turbano l’ordine pubblico». Nonostante il divieto migliaia di persone si sono radunate nelle piazze di diverse città francesi per protestare contro la dura reazione di Israele agli attacchi di Hamas ed esprimere il proprio sostegno ai civili palestinesi. A Parigi la polizia è intervenuta con gas lacrimogeni e cannoni ad acqua per disperdere circa 3mila manifestanti che si erano riuniti in Place de la République.
Che l’antisemitismo rischia di riemergere lo dimostrano anche i dati in arrivo dalla Gran Bretagna: da sabato 7 ottobre, giorno dell’offensiva di Hamas, gli episodi dimostrativi contro Israele e la comunità ebraica sono più che triplicati, secondo il Community Security Trust. L’organizzazione ha registrato 89 episodi di “odio antiebraico” dal 7 al 10 ottobre, segnando un aumento del 324% rispetto ai 21 episodi di antisemitismo registrati nello stesso periodo dell’anno scorso. L’episodio simbolo, indicativo del clima che si respira anche nella capitale londinese, è stato quello di una persona ebrea che camminava verso una sinagoga a Londra ed è stata chiamata «sporco ebreo» da uno sconosciuto. Il ministro della Sicurezza Tom Tugendhat si è detto «molto preoccupato» per queste notizie. Due scuole elementari ebraiche a nord di Londra hanno deciso la chiusura per ragioni di sicurezza dopo l’aumento degli atti di antisemitismo.
La stessa scelta è stata presa in Olanda, ad Amsterdam, «a tutela di bambini ed insegnanti» ha spiegato una nota di un’organizzazione ebraica cittadina. A Londra la decisione è arrivata dopo l’annuncio del governo di Rishi Sunak di un rafforzamento dei livelli di protezione per scuole ebraiche e sinagoghe del Regno Unito. Il rabbino Feldman, dell’istituto Torah Vodaas, ha affermato che sebbene non vi sia «nessuna minaccia specifica non è stata una decisione presa alla leggera».