Dopo giorni in cui all’Onu va in scena un duro confronto sul Medio Oriente, l’Assemblea generale ha approvato la bozza di risoluzione presentata dalla Giordania, a nome dei Paesi arabi, per una tregua umanitaria tra Israele e palestinesi. Una risoluzione che il ministro degli Esteri dello Stato ebraico, Eli Cohen, si è rifiutato di accettare, opponendo «l’aperto rifiuto dello spregevole appello per un cessate il fuoco e rivendicando che Israele intende agire per eliminare Hamas proprio come il mondo ha agito contro i nazisti e l’Isis».
La risoluzione intitolata «Azioni illegali di Israele nella Gerusalemme Est occupata e nei Territori palestinesi occupati» è stata presentata da 40 Stati, quasi tutti mediorientali e africani, con in più Russia, Venezuela, Corea del Nord, Indonesia, Bolivia e pochi altri (nessun Paese Ue). Il testo ha ottenuto 120 voti a favore: tra i Paesi Ue i sì sono arrivati da Francia, Spagna, Portogallo, Belgio, Irlanda, Lussemburgo e Malta. Al di fuori della Ue hanno votato sì tra gli altri Russia, Cina e Brasile. Solo 14 i voti contrari (tra cui gli Usa e Israele, oltre ad Austria, Ungheria, Repubblica Ceca e Croazia). Sono stati 45, invece, gli astenuti tra i quali figurano anche Italia, Germania, Regno Unito, Olanda, Svezia, Polonia, Bulgaria, Romania, Slovacchia, Giappone e India.
Non c’è nessuna condanna agli attacchi di Hamas a Israele e l’emendamento che proponeva di inserirla è stato bocciato, perciò l’Italia ha deciso di astenersi sulla risoluzione dell’Onu. «Se da un lato si riconoscono gli sforzi delle parti arabe, questi non sono stati abbastanza per votare a favore – ha commentato dopo il voto Maurizio Massari, rappresentante permanente dell’Italia all’Onu – Manca la condanna inequivocabile degli attacchi di Hamas a Israele, manca il riconoscimento del diritto di difendersi di ogni Stato sotto attacco, in questo caso Israele, e non menziona la richiesta del rilascio immediato e incondizionato degli ostaggi del 7 ottobre». Il Canada ha proposto un emendamento, che condannava «inequivocabilmente gli attacchi terroristici di Hamas» e chiedeva il «rilascio immediato e incondizionato» degli ostaggi, ma è stato bocciato.
Ed è scontro politico tra maggioranza e opposizione per la scelta del governo di non votare la risoluzione Onu sul conflitto in Medio Oriente che chiedeva una immediata tregua umanitaria a Gaza. Il centrodestra è stato criticato aspramente dalle sinistre. Agli attacchi ha replicato direttamente la premier Giorgia Meloni, che ha rivendicato la scelta. Secondo la presidente del Consiglio la decisione di non votare «era la più equilibrata fra le posizioni possibili, e non a caso è stata la posizione della gran parte dei Paesi del Consiglio europeo, dei Paesi europei e di quelli del G7. Stiamo cercando – ha detto la leader di Fratelli d’Italia – di mantenere l’equilibrio, e sia il voto a favore sia quello contrario sarebbero stati voti che spostavano l’Italia rispetto alla posizione che sta tenendo. È stato giusto tenere la posizione più equilibrata rispetto all’obiettivo di impedire una escalation del conflitto – ha concluso – la cosa più responsabile che si possa fare ora».
Diametralmente opposto il parere di Elly Schlein. Secondo la segretaria del Partito democratico quello dell’Italia è stato un “grave errore”: «Bene hanno fatto Francia, Spagna, Portogallo a votare a favore di una tregua umanitaria. Chiamatela cessato il fuoco, pausa umanitaria ma basta che si fermi questa strage di civili. La preoccupazione è enorme, non possiamo assistere a questo massacro». Ancora più forte la posizione assunta da Angelo Bonelli, coportavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra: «I drammatici bombardamenti su Gaza rappresentano un atto di brutalità che non farà altro che accrescere l’odio, aggiungendo violenza alla violenza e causando ulteriori vittime civili», ha scritto in una nota. «Il voto dell’Italia è scandaloso e la premier Giorgia Meloni se ne deve vergognare. La comunità internazionale deve fare tutto il possibile per porre fine a questa violenza insensata – ha aggiunto – Dobbiamo contrastare il terrorismo di Hamas e la logica della guerra che colpisce solo la popolazione civile».