Negli ultimi tre anni c’è stato un aumento di decessi in molti Paesi, Italia compresa. Preoccupano soprattutto i casi di persone anche di giovane età che si spengono senza un motivo apparente. E sulle vere cause nessuno indaga, ma qualcosa pare stia cambiando. Il Garante della Salute della Regione Calabria, Anna Maria Stanganelli, alla luce delle numerose segnalazioni pervenute di “decessi anomali” e delle preoccupazioni dei cittadini, ha deciso, attraverso un tavolo tecnico, il primo del Sud Italia, con medici, esperti e associazioni, di accendere i riflettori sulle possibili cause di queste morti improvvise in soggetti giovani e apparentemente sani.
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Dui i casi avvenuti in Calabria negli ultimi giorni. Giovanni era un bambino di appena 13 anni, morto a causa di un infarto nel cuore della notte. Un’incredibile tragedia a cui si aggiunge quella di una giovane donna di 22 anni che sarebbe stata stroncata, secondo i primi accertamenti, da un malore improvviso.
«Può fare in modo che si apra una discussione attraverso la quale i medici possano parlare alla gente, spiegare come prevenire un arresto cardiocircolatorio, un’ischemia, una trombosi? Esiste un modo per farlo? Ci sono degli esami che possono aiutarci a prevenire queste tragedie? Esiste un legame tra le morti improvvise, i danni al cuore, le pericarditi silenti, fattori genetici, malattie infettive pregresse e non, Covid incluso, eventuali vaccini effettuati?», sono i quesiti che i cittadini hanno espresso più volte.
«Desidero fare mie le preoccupazioni dei cittadini e il dramma dei familiari di queste giovani vite, promettendo il massimo impegno rispetto ai quesiti che mi hanno esternato», ha dichiarato Il Garante della Salute della Regione Calabria, Anna Maria Stanganelli.
Alla luce di questi quesiti che i cittadini hanno più volte rappresentato all’Ufficio, nonché della richiesta pervenuta da numerose associazioni e comitati, “Calabria per la Verità” e “Albero per la Vita”, la Garante della Salute ha manifestato la volontà di avviare «un tavolo tecnico che servirà da un lato a valutare e verificare attraverso un monitoraggio temporale lungo retrospettivo e prospettico il fenomeno, che come tutte le problematiche sanitarie necessita in primis di un solido background scientifico a supporto dell’impegno della parte istituzionale, delle organizzazioni scientifiche e dei pazienti».