Un incendio doloso nella sezione ebraica del cimitero di Vienna, stelle di David tracciate sulle facciate di case parigine, oltraggi alle pietre d’inciampo a Roma. In Europa è ormai allarme antisemitismo, dopo che il conflitto in Medio Oriente ha riacceso manifestazioni di odio e intolleranza contro gli ebrei, nelle strade e online. Manifestazioni iniziate sin dal 7 ottobre, quando l’attacco di Hamas ha causato la morte di 1.400 civili, il maggior numero di ebrei uccisi in un solo giorno dopo la Shoah.
In Europa il fantasma dell’antisemitismo torna a far paura. Negli ultimi giorni in diversi Paesi del Vecchio Continente si sono verificati una serie di episodi di odio e intolleranza contro le comunità ebraiche che hanno portato le autorità ad innalzare i livelli di sicurezza. Come quelli registrati in queste ultime ore nel quartiere di Trastevere, a Roma, dove sono state annerite ben quattro pietre di inciampo, dedicate ad Aurelio Spagnoletto e a Giacomo, Eugenio e Michele Ezio Spizzichino, deportati nei campi di concentramento di Mauthausen e Auschwitz tra il 1944 e il 1945.
A Vienna, invece, la notte scorsa la sezione ebraica del cimitero centrale è stata incendiata, mentre sui muri esterni sono state ritrovate delle svastiche. Sul caso è stata aperta un’inchiesta, mentre il cancelliere austriaco Karl Nehammer, ha condannato «con fermezza l’attacco», sottolineando che «l’antisemitismo non ha posto» nella società austriaca. Un caso che non sembra essere isolato: «Il numero di incidenti antisemiti in Austria è considerevolmente aumentato in queste ultime settimane. Deve finire!», ha scritto su X il presidente Alexander Van der Bellen.
Una tendenza che si registra anche in Francia, almeno stando ai dati diffusi dal ministro dell’Interno Gerald Darmanin, che ha annunciato 819 atti antisemiti e 425 fermi avvenuti dal 7 ottobre, data dell’attacco di Hamas a Israele. «Ai francesi di confessione ebraica voglio dire che sono protetti dalla Repubblica», ha spiegato il ministro, ricordando che 11mila agenti sono stati impiegati su tutto il territorio. Ma la tensione resta alta, soprattutto dopo le stelle di David rinvenute sui muri di diversi quartieri di Parigi e in alcuni comuni della banlieue negli ultimi giorni. Secondo quanto riferisce BfmTv, una coppia moldava presente irregolarmente in Francia è stata fermata il 27 ottobre perché sospettata di aver disegnato una quindicina di stelle di David. Gli autori, però, sono tanti, almeno stando alle tipologie di graffiti. La Francia tiene quindi gli occhi aperti, come dimostra l’inchiesta aperta dalla Prefettura della polizia di Parigi dopo che sui social è circolato un video raffigurante un gruppo di persone scandire canti antisemiti e nazisti nella metropolitana.
La tensione resta alta anche dall’altra parte della Manica: solamente ad ottobre a Londra sono stati recensiti 408 atti antisemiti, contro i 28 riscontrati lo stesso mese del 2022. Atti isolati ma comunque preoccupanti, come quello dell’uomo che lo scorso fine settimana è stato arrestato nella capitale britannica per aver urlato «Che dio maledica gli ebrei!». In Gran Bretagna, nei primi quattro giorni dopo l’attacco di Hamas sono stati rilevati 89 incidenti antisemiti, quattro volte di più dello stesso periodo nel 2022. Nella sola Londra, fra il 7 e il 18 ottobre gli incidenti antisemiti sono stati 218, con un aumento del 13%, riferisce la polizia.
In Germania, il Centro di ricerca e Informazione sull’antisemitismo (Rias) ha documentato 70 incidenti entro il 18 ottobre, il triplo rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Fra questi un caso di estrema violenza, un tentativo di incendiare un centro ebraico e una sinagoga a Berlino e stella di David tracciate su 12 edifici, una pratica particolarmente agghiacciante si pensa al passato nazista della Germania. Il dato generale raccolto dalle autorità tedesche è ancora più allarmante, con una crescita del 240% degli episodi di antisemitismo.
«Riceviamo molte informazioni, molte chiamate ed email da ebrei che vivono in Europa, sia singoli che istituzioni, sinagoghe, scuole», ha detto a Euronews il rabbino Menachem Margolis, presidente della European Jewish Association, parlando di una crescita di incidenti come non se ne vedevano da decenni. Gli ebrei raccontano di ricevere «molte più osservazioni, occhiatacce, sguardi di odio, minacce di morte e di aggressione fisica». Da tutta Europa arrivano intanto storie di ebrei che evitano di uscire in casa con la kippah, il copricapo religioso, o che scelgono di non mandare i figli nei centri culturali ebraici o le sinagoghe.