La scomparsa di Giulia Cecchettin ha avuto l’esito più tragico. E forse quello più scontato. Di lei e dell’ex fidanzato si erano perse le tracce sabato scorso e ieri il suo corpo è stato ritrovato in un canalone, vicino a un lago in provincia di Pordenone. Del ragazzo, Filippo Turetta, invece, non c’è ancora traccia. La vicenda, che è culminata in quello che ha tutti i connotati dell’ennesimo femminicidio, ha provocato le reazioni anche del mondo politico.
Elly Schlein rinnova l’appello alla premier Giorgia Meloni: «Nei mesi scorsi e anche negli ultimi giorni, dopo le parole di Paola Cortellesi, mi sono rivolta alla presidente del Consiglio, e pure oggi dico: almeno sul contrasto a questa mattanza di donne e di ragazze, lasciamo da parte lo scontro politico e proviamo a far fare un passo avanti al Paese. Non basta la repressione se non si fa prevenzione – dice la segretaria del Partito democratico – Approviamo subito in Parlamento una legge che introduca l’educazione al rispetto e all’affettività in tutte le scuole d’Italia».
Schlein si rivolge anche altre forze politiche perché «la politica su questo non si riduca a dichiarazioni e riti ripetuti. Possiamo e dobbiamo fare di più. Dobbiamo fermare questa spirale di violenza, ci riguarda tutte e tutti. Non basta la repressione se non si fa prevenzione». Schlein ha poi lanciato un appello rivolto soprattutto agli uomini, «perché non può essere un grido e un impegno solo delle donne in lotta per la propria libertà. Il problema della violenza di genere è un problema maschile. Serve consapevolezza per sradicare la cultura patriarcale di cui è imbevuta la nostra società».
Con il ritrovamento del corpo senza vita di Giulia Cecchettin sono 83 i femminicidi commessi in Italia da inizio anno: quasi uno ogni quattro giorni. Secondo i dati diffusi dal Viminale (l’ultimo aggiornamento risale al 12 novembre) sono stati registrati in totale 285 omicidi, con 102 vittime donne, di cui 82 uccise in ambito familiare o affettivo e di queste, 53 hanno trovato la morte per mano del partner o ex partner. Con l’omicidio in Veneto, il numero totale delle vittime femminili raggiunge quota 103, due in più rispetto allo scorso anno, mentre i femminicidi passano dagli 88 del 2022 agli 83 del 2023. In aumento, invece, il numero degli omicidi commessi dal partner o ex partner, che da 51 diventano 54.
«Non possiamo continuare ad assistere giorno dopo giorno a questa strage. Ora basta. La cultura tossica del patriarcato e della sopraffazione ha attecchito anche nei più giovani – osserva Schlein – Se non ci occuperemo di educazione al rispetto e all’affettività sin dalle scuole non fermeremo mai questa mattanza. E non basterà mai aumentare solo leggi e punizioni che intervengono dopo le violenze già compiute: serve l’educazione, serve la consapevolezza. Se non si agisce già a partire dalle scuole e nella cultura per sradicare l’idea violenta e criminale del controllo e del possesso sul corpo e sulla vita delle donne, sarà sempre troppo tardi».
Sui social Meloni con un post ha espresso cordoglio alla famiglia Cecchettin. «Ho seguito con apprensione gli aggiornamenti sul caso e, fino alla fine, ho sperato in un epilogo diverso. Il ritrovamento del corpo senza vita di Giulia è una notizia straziante. Ci stringiamo al dolore dei suoi familiari e di tutti i suoi cari. Mi auguro sia fatta presto piena luce su questo dramma inconcepibile. Riposa in pace», scrive la premier senza rispondere a Schlein.
Da Paola Cortellesi, attrice e regista del film “C’è ancora domani” (record di incassi parlando di violenza domestica, patriarcato, diritti civili) nei giorni scorsi è arrivato l’input, attraverso un’intervista a Vanity Fair, in cui si è rivolta alle due esponenti politiche: visto che «per la prima volta a capo del governo e dell’opposizione ci sono due donne è il momento di pensare ad un progetto, un accordo su temi che le riguardano entrambe, come la prevenzione dei femminicidi, a partire dalla scuola».