Che sia tornato l’orgoglio italiano, come recita il titolo dell’evento, è fatto opinabile. Che ci sia tutto l’orgoglio di Giorgia Meloni, nell’edizione di Atreju che si conclude oggi, è invece evidente. La festa di partito diventa una prova di forza per la premier. La festa esiste dal 1998 e fu organizzata per la prima volta proprio dalla Meloni, che al tempo era una dirigente di Azione Giovani, la sezione giovanile di Alleanza Nazionale.
Cominciato come un evento politico tutto sommato minore, Atreju negli anni si è ingrandito e ha acquisito sempre maggiore influenza, fino a che, con l’arrivo al governo di Giorgia Meloni al governo, è diventato uno degli eventi più importanti e seguiti della politica italiana che coinvolge diversi esponenti politici, di tutti gli orientamenti, e un momento di confronto e scambio di idee. L’edizione di quest’anno è intitolata “Bentornato orgoglio italiano” e nella locandina ufficiale mostra un dettaglio della figura di Giorgia Meloni.
Il nome Atreju è preso dal protagonista di “La storia infinita“, libro di Michael Ende da cui è tratto il celebre film del 1984 diretto da Wolfgang Petersen. Il nome è stato scelto, come hanno spiegato gli organizzatori nelle edizioni passate, perché Atreju incarna «l’esempio di un giovane impegnato nel confronto quotidiano contro le forze del Nulla, contro un nemico che logora la fantasia della gioventù, ne consuma le energie, la spoglia di valori e ideali, sino ad appiattirne le esistenze».
Atreju fu organizzato per la prima volta nel 1998 da Giorgia Meloni, che era consigliera della provincia di Roma e dirigente di Azione Giovani. Al tempo il nome ufficiale era “Eurofesta di Azione Giovani” e l’idea era di organizzare un evento che fosse al tempo stesso una conferenza politica e una festa goliardica per i giovani della destra. Alla prima edizione parteciparono tra gli altri due ministri dell’allora governo di Romano Prodi, Tiziano Treu e Luigi Berlinguer, oltre che vari esponenti della destra.
Man mano che, negli ultimi dieci anni, la centralità di Giorgia Meloni nella politica italiana è aumentata, anche Atreju è diventato un evento politico sempre più istituzionale. Anche il luogo in cui si svolge la festa è diventato più centrale: negli anni si è passati da Colle Oppio, un celebre parco pubblico nel centro di Roma, a piazza del Popolo, una delle più grandi piazze della città. Negli ultimi anni Atreju si tiene a Castel Sant’Angelo.
Tra le altre cose, negli ultimi anni Giorgia Meloni ha spesso usato Atreju per accreditarsi come leader della destra anche a livello europeo: se inizialmente era un evento politico limitato soprattutto all’Italia, negli ultimi anni Meloni ha invitato numerosi leader europei e internazionali. Uno degli ospiti più importanti fu, nel 2019, il primo ministro ungherese Viktor Orbán. Quest’anno c’è stato però un salto di qualità: oltre a moltissimi esponenti del governo, delle istituzioni e di vari partiti dell’opposizione, hanno partecipato il primo ministro britannico Rishi Sunak, il primo ministro albanese Edi Rama, il leader dell’estrema destra spagnola Santiago Abascal e l’imprenditore Elon Musk.