Gli Stati Uniti e la Cina hanno firmato accordo, con il quale viene sospesa la guerra commerciale e raggiunta una fragile tregua dopo 18 mesi di scontri che hanno agitato l’economia mondiale. L’intesa prevede ulteriori acquisti per 200 miliardi di dollari di beni e servizi americani da parte della Cina. Gli Stati Uniti si impegnano invece a sospendere gli aumenti dei dazi sulle importazioni cinesi.
Il documento è stato siglato dai due capi negoziatori: il responsabile al commercio americano, Robert Lighthizer, e dal vicepremier cinese Liu He. Il presidente Usa ha parlato di un «passo avanti importante» per i rapporti tra i due paesi, definendo «storico» l’accordo siglato tra Usa e Cina. «Molti – ha aggiunto – pensavano che non sarebbe mai accaduto: insieme stiamo riscrivendo gli errori del passato per offrire un futuro di giustizia economica e di sicurezza per i lavoratori, gli agricoltori e le famiglie americane». «L’accordo è positivo per il mondo intero» ha aggiunto il presidente cinese Xi Jinping.
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La guerra commerciale tra Usa e Cina è iniziata il 22 marzo del 2018 quando Trump decise i primi dazi contro la Cina accusandola di «aggressione economica». Sono seguiti lunghi mesi di tensioni che hanno tenuto con il fiato sospeso l’economia globale e i mercati finanziari. Fino alla tregua di cinque mesi del primo dicembre 2019 siglata al G-20 in Argentina. Dopo innumerevoli false partenze, è stata annunciata l’intesa tra i due paesi.
Pechino si è impegnata ad acquistare maggiori prodotti americani per 200 miliardi di dollari in due anni. Tra gli impegni di spesa cinesi spiccano: 80 miliardi di maggiori acquisti di prodotti manifatturieri made in Usa, 50 miliardi di forniture energetiche, 32 miliardi di prodotti agroalimentari, 40 miliardi di spesa legata ai servizi. Una cifra enorme che, se rispettata, farà diminuire il saldo commerciale con gli Usa di quasi 300 miliardi di dollari. Da parte americana, per raggiungere l’accordo Trump ha acconsentito a non aumentare i dazi su 162 miliardi di dollari di esportazioni cinesi a metà dicembre, e a tagliare a metà il 15% dei dazi esistenti su altri 120 miliardi di prodotti cinesi. Tuttavia restano in vigore dazi del 25% su 250 miliardi di dollari di esportazioni cinesi. Restano fuori dall’intesa i capitoli “Huawei” sulle reti 5G e quelli dei sussidi di stato all’industria cinese, rimandati alla «seconda fase», il secondo accordo commerciale con la Cina.