Microsoft tratta l’acquisto di TikTok. Il negoziato sul futuro del social network di proprietà del colosso cinese ByteDance è scattato mentre l’amministrazione Trump, citando preoccupazioni di sicurezza nazionale, si appresta a intervenire duramente contro il servizio, per metterlo nei fatti al bando o quantomeno richiedere che ByteDance ceda TikTok e le sue operazioni americane.
TikTok è un social network nato da un’idea dell’imprenditore Zhang Yiming e di proprietà di Bytedance, multinazionale cinese che, secondo Reuters, è stato valutato anche 50 miliardi di dollari. TikTok è la versione del social dedicato al mondo «occidentale», mentre nel Paese asiatico l’app utilizzata si chiama Douyin. Il suo successo mondiale è scoppiato soprattutto dopo l’acquisizione dell’americana Musical.ly, avvenuta nel 2017 per un miliardo di dollari. Oggi conta 800 milioni di utenti attivi ed è stata scaricata oltre due miliardi di volte. Dopo la sua esplosione nel 2019, TiTok è stata messa sotto la lente di ingrandimento in molte parti del mondo. Se da una parte l’Unione europea sta studiando le possibili violazioni al Gdpr (il regolamento per la gestione della privacy) dall’altra l’India ha già deciso di bloccarne l’utilizzo in tutto il Paese. Gli Stati Uniti sostengono, invece, che TikTok sia usata dal governo cinese per raccogliere dati sensibili sugli utenti americani.
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Ma visto il suo successo non sono pochi i soggetti che hanno pensato di acquisirla. Secondo Reuters alcuni investitori di ByteDance, tra cui Sequoia e General Atlantic, hanno proposto una cifra pari a 50 miliardi di dollari. Si tratta di un numero 50 volte superiore a quello previsto per i ricavi del 2020. Un piatto ghiotto che fa gola anche a Microsoft, già proprietaria di LinkedIn, e che — secondo il New York Times — avrebbe avviato una trattativa che ha come scopo l’acquisizione della piattaforma.
La notizia arriva dopo settimane di annunci da parte dell’amministrazione Usa di una stretta imminente: a inizio luglio il Segretario di Stato, Mike Pompeo, aveva annunciato che era allo studio la messa al bando della app. E il presidente Usa Donald Trump ha ribadito la minaccia anche nelle scorse ore aggiungendo però che potrebbe ordinare alla società cinese di cedere la sua quota. Il Comitato per gli investimenti stranieri del Paese, un ente governativo che analizza appunto le potenziali acquisizioni e i relativi rischi, ha sollevato preoccupazioni sempre in riferimento alla sicurezza dei dati personali gestiti dalla piattaforma cinese. Ma adesso la vendita di TikTok a una compagnia americana scongiurerebbe l’ipotesi di messa al bando dell’app.
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La dura posizione di Trump nei confronti di TikTok sembra rientrare in un più ampio scontro tra Cina e Stati Uniti, che si è aggravato nelle ultime settimane e che ha portato tra le altre cose alla chiusura di due consolati, uno cinese negli Stati Uniti e uno americano in Cina. Insomma, la guerra fredda tra gli Usa e il Paese asiatico ha prima colpito il mondo dell’hardware come nel caso del colosso delle telecomunicazioni Huawei e ora pare stia passando a quello del software. Trump, tra l’altro, pare abbia anche motivi “personali” per avercela con TikTok: accusa gli adolescenti che popolano il social network di aver contribuito a rovinare il suo primo comizio elettorale post-lockdown a Tusla.