L’Agenzia europea del farmaco lancia l’allarme quarta ondata dopo gli ultimi dati sulla pandemia in Europa e l’Organizzazione mondiale della sanità prevede che «entro febbraio nel nostro Continente si potrebbero contare altri 500mila morti da Covid». Il direttore Oms per l’Europa Hans Kluge avverte: «Siamo di nuovo l’epicentro della pandemia».
L’esplosione dei casi non riguarda soltanto la Russia, ma va dai Paesi dell’Est fino al Belgio e al Regno Unito. La situazione ora è diventata critica anche in Germania, in molte regioni olandesi e nei Paesi Baltici. L’Italia, allineata con la Francia su quasi 6000 casi al giorno, resiste, dietro alla Spagna (sotto i 2mila) e al Portogallo (700 casi).
Da un lato una copertura vaccinale insufficiente, con la campagna di immunizzazione ora in una fase di stallo pressoché ovunque tranne che nel Regno Unito, dove si corre con le terze dosi. E il responsabile vaccini dell’Agenzia europea del farmaco Marco Cavaleri non esclude una quarta dose per gli immunodepressi «già adesso». Dall’altro l’allentamento delle misure preventive. «I vaccini sono la nostra arma più potente solo se usati insieme ad altre misure» come tamponi e distanziamento. Kluge invita a cambiare tattica: «Dobbiamo passare dalla reazione alle ondate di Covid all’impedire che si verifichino». Nel mirino Paesi come Gran Bretagna e Danimarca che hanno vaccinato molto e hanno poi tolto le restrizioni, per poi ritrovarsi tra i Paesi più colpiti d’Europa.
La Germania sta vivendo i suoi giorni più difficili, con picchi di contagi mai visti: quasi 34mila nuovi casi in 24 ore e 169 nella solo giornata di ieri. «La quarta ondata si sta sviluppando proprio perché molti non si sono vaccinati» ha spiegato Lothar Wieler, direttore dell’Istituto Kock. «Stiamo assistendo alla pandemia dei non vaccinati» ha ribadito il ministro della Salute Jens Spahn. I contagi viaggiano incontrastati: un governo ancora in via di formazione non è in grado di correre ai ripari.
L’Austria con oltre 6.500 casi giornalieri su 9 milioni di abitanti ha toccato ieri il valore più alto quest’anno. A preoccupare è soprattutto l’aumento del carico nelle terapie intensive. Nei giorni scorsi si sono superati i 300 ricoveri, tetto che nel piano a tappe del governo fa scattare le prime restrizioni: l’accesso a ristoranti e bar è permesso soltanto a persone guarite o vaccinate. Sopra i 600 ricoveri, per accedere al lavoro, al ristorante, in alberghi o a visite mediche via libera solo a vaccinati e guariti.
Nel grande focolaio d’Europa, i Balcani, la maglia nera spetta alla Bulgaria, Paese fanalino di coda della Ue per tasso di vaccinazione (solo 1/5 dei 7 milioni di bulgari è immunizzato). Il Paese con il più alto numero di decessi pro capite per Covid al mondo ha La Bulgaria sospeso tutte le operazioni chirurgiche e i ricoveri ospedalieri non urgenti a causa dell’aumento dei pazienti contagiati dal coronavirus, che occupano ormai il 90% dei posti letto di terapia intensiva disponibili.
In Italia l’indice di contagio Rt arriva a 1,15. L’incidenza dei casi ogni centomila abitanti raggiunge quota 53. Sono i numeri della bozza del monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità e testimoniano la ripresa dell’epidemia di coronavirus. L’indice Rt era sotto quota 1 dal 27 agosto mentre la scorsa settimana l’incidenza dei casi era a quota 46. «L’incidenza settimanale a livello nazionale è in risalita: 53 per 100 mila abitanti (29/10/2021-04/11/2021) contro i 46 per 100.000 abitanti (22/10/2021 -28/10/2021). Nel periodo 13 ottobre – 26 ottobre 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,15 (range 0,93 – 1,28), in aumento rispetto alla settimana precedente e al di sopra della soglia epidemica», dice l’Iss. Tutte le regioni oggi sono a rischio moderato (nella precedente rilevazione erano 18 su 21) mentre crescono i ricoveri e l’occupazione delle terapie intensive. Quindici regioni riportano un’allerta di resilienza. È in forte aumento il numero dei casi non associati a catene di trasmissione. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è arrivato al 4,0% secondo rilevazione giornaliera ministero della Salute al 4 novembre. Era il 3,7% la settimana scorsa. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 5,3% contro il 4,5% del 28/10.